“Ho appena informalmente appreso che la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo vuole avviare la procedura per verificare le condizioni per sottoporre a vincolo Palazzo Sirena. Questa decisione mi rattrista molto perché impedirà di fatto di procedere celermente con l’abbattimento, ed appare totalmente insensata.
La stessa Soprintendenza è consapevole del fatto che non vi sia alcun elemento artistico od architettonico da tutelare, e vorrebbe ora verificare la sussistenza del valore entnoantropologico di una struttura di fatto chiusa da 40 anni dove per diversi decenni vi sono state bische, un bar ed un ristorante.
Vorrei dire alla Soprintendenza che Francavilla esprime molto di più rispetto a un bar e al gioco delle carte. Inoltre riferisco che la stessa Soprintendenza ha ricevuto un esposto di alcuni sedicenti difensori della città dal 9 dicembre, ed avrebbe ben potuto avviare all’epoca il procedimento, concludendolo entro i 120 giorni previsti dalla legge, e quindi entro il 9 aprile. In uno Stato paralizzato dalla burocrazia, invece, questa notizia arriva alla vigilia dell’apertura delle buste per l’aggiudicazione della gara per la demolizione, che senza questa sorpresa sarebbe avvenuta prima di Pasqua.
Ho altresì appreso informalmente che della questione si sono occupati noti politici locali di centrodestra che mai hanno messo piede a Francavilla e che mai si sono spesi per la città.
Verrebbe voglia di gettare la spugna e di mandare tutto a rotoli. Solo l’amore verso i cittadini e verso la città mi impone di continuare a lottare in ogni sede al fine di ottenere giustizia .
Di tutto questo dovranno rispondere alla città i soliti noti. Coloro che, sconfitti alle ultime elezioni lottano 24 ore su 24 al fine di tentare di fermare la rinascita della nostra città. Così loro si sentirebbero all’altezza. Francavilla merita di più”.