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Per sfuggire ad una condanna si nascondeva sotto mentite spoglie nella citta belga di Liegi.

La Polizia belga, in collaborazione con il Servizio Interpol, il Servizio Centrale Operativo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e la Squadra Mobile della Questura di Pescara, ha tratto in arresto Cristian Cascini, nato ad Atri,classe 1973, destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione  emesso lo scorso novembre dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte D’Appello di L’Aquila.

L’uomo, che deve scontare una pena di poco inferiore a 9 anni di reclusione (per una serie di estorsioni commesse nel 2005/2006 e per il reato di maltrattamenti in famiglia, consumato nel 2012 in danno del proprio figlio minorenne) ha tentato di sottrarsi alla cattura riparando in Belgio, dove si è dato alla latitanza, riuscendo a muoversi indisturbato grazie anche ad un documento d’identità abilmente contraffatto.

Sulle sue tracce si  è però messa subito la Squadra Mobile della Questura di Pescara che,coordinata dalla Procura Generale dell’Aquila, ha avviato una complessa attività investigativa, nel corso della quale sono stati pedinati conoscenti e familiari del Cascini e sono state effettuate ulteriori attività tecniche.

In particolare i poliziotti, seguendo quotidianamente gli spostamenti della moglie del Cascini, hanno constatato come la donna, si fosse imbarcata su un volo diretto in Belgio, per raggiungere il marito, costretto a sottoporsi all’estero ad intervento chirurgico, trattenendosi per due settimane in quel Paese.

Gli accertamenti condotti a ritmo serrato, grazie alla cooperazione internazionale con la polizia belga, hanno quindi consentito di localizzare con certezza il Cascini nella città di Liegi.

E’stato quindi emesso dalla Procura Generale di L’Aquila un Mandato di Arresto Europeo, provvedimento necessario per poter procedere alla cattura anche in altro Paese aderente all’Unione Europea e richiedere di conseguenza l’estradizione in Italia.

La Polizia di Stato ha quindi fornito ai colleghi belgi ogni informazione utile ad individuare con certezza il Cascini, trasmettendo anche le sue foto ed impronte digitali.

Lo scambio di informazioni investigative ha così permesso di porre fine alla latitanza dell’uomo, che nonostante fosse in possesso di una Carta d’Identità italiana falsificata, veniva riconosciuto e tratto in arresto proprio a Liegi, dove era in procinto di affittare un’abitazione e aprire un ristorante per trascorrere, lontano da occhi indiscreti, la sua nuova vita da uomo libero.

Nei prossimi giorni il Cascini sarà estradato in Italia dove sconterà la sua condanna.