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“La delibera di Giunta Regionale del 2013, la n. 793, che disciplina con puntualità le attività in capo ai diversi soggetti istituzionali coinvolti in ipotesi di eventi valanghivi. Come confermato dai funzionari e dai dirigenti delle strutture interessate, in occasione delle allerte di rischio da valanga immediatamente precedenti alla terribile tragedia di Rigopiano, così come avviene sempre, esistendo una routine di pubblicazioni automatizzati, i bollettini Meteomont sono stati pubblicati sul sito regionale della protezione civile. Erano, pertanto, pienamente e tempestivamente visibili da parte di chiunque e segnatamente da parte di chi, in quel contesto, aveva precisi compiti in materia..”

“INDIRIZZI OPERATIVI – LA PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE ABRUZZO”. Stralcio da pagina 26 “RISCHIO VALANGHE”

Pianificazione e Prevenzione

Le caratteristiche geo-morfologiche della regione Abruzzo, espongono parte del territorio regionale al rischio valanghivo. Tale fenomeno ha un’alta probabilità di verificarsi, soprattutto nelle aree caratterizzate dalla presenza di massicci rocciosi (Gran Sasso e Maiella), ed in gran parte delle aree interne caratterizzate dalla presenza di pendii acclivi e di aree in cui è possibile esercitare sport invernali. La Regione a tal fine si è dotata di una Legge la 47/1992 che disciplina le attività di prevenzione di tale rischio. La legge “ Norme per la previsione e la prevenzione dei rischi da valanga” prevede cha la regione individui sul proprio territorio regionale attraverso la realizzazione di una Carta di localizzazione dei pericoli da valanga (CLPV), le aree a maggior rischio ed istituisce il Comitato tecnico regionale per lo studio della neve e delle valanghe (CORENEVA). Attualmente la regione non ha ancora realizzato la CLPV regionale e gli interventi di pianificazione e prevenzione si sono limitati alla realizzazione di opere di difesa (paravalanghe) ed all’esame ed approvazione da parte del CORENEVA, del Piani di Gestione della Sicurezza dal rischio valanghe per i bacini sciistici a rischio ricadenti nel territorio regionale. Tali piani redatti dal gestore ai sensi del DM 400/1998, prevedono la caratterizzazione dell’area in cui ricade il bacino sciistico in relazione al rischio valanghe, l’individuazione di un responsabile della gestione della sicurezza le modalità operative e gli accorgimenti da adottarsi in relazione alla sicurezza dal rischio valanghe e le figure necessarie all’attuazione del piano. La regione tramite il CORENEVA, effettua sopralluoghi diretti sugli impianti, prescrive eventuali integrazioni finalizzate alla sicurezza, rilascia la dichiarazione di immunità dal rischio valanghe per le aree interessate alla realizzazione di impianti a fune di pubblico trasporto, di piste da discesa e relative infrastrutture, approva i piani di gestione della sicurezza all’interno del bacino sciistico. Alla regione, servizio protezione civile, compete anche il concorso alla divulgazione periodica del bollettino METEOMONT. Spetta al Sindaco, tramite il supporto degli uffici regionali, l’aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile in relazione al rischio valanghe sul proprio territorio.

Fase di pre-allarme ed allarme

L’informativa sul pericolo valanghe è attualmente comunicata attraverso il bollettino realizzato giornalmente dal servizio Meteomont del CFS. Ogni giorno in base alle informazioni meteorologiche in atto e previste ed ai rilievi effettuati dal CFS e dal comando Truppe Alpine dell’esercito, viene predisposto un bollettino con l’indicazione del pericolo valanghe su una scala da 1 a 4. La Protezione Civile regionale riceve il bollettino via mail tramite il Centro Funzionale e l’Ufficio Rischio Valanghe e provvede in caso di indice 3 o 4 a diffonderlo ai gestori degli impianti sciistici o a pubblicarlo sul sito regionale. Sono in fase di elaborazione delle procedure da concordare con il corpo forestale dello stato per la diffusione puntuale, tramite sms, del rischio valanghe agli enti nelle aree interessate. Spetta al Sindaco sentita la Commissione Comunale Valanghe, disporre con propria ordinanza eventuali limitazioni nelle aree di pubblica circolazione, sugli impianti e nelle piste sciabili aperte al pubblico, in situazioni d’imminente pericolo. Al sindaco competono anche la dichiarazione d’inagibilità e lo sgombero di edifici esposti all’imminente pericolo di caduta valanga.

Fase in Emergenza

Coincide con la conseguente segnalazione alla Sala Operativa regionale o ai numeri telefonici della Protezione Civile regionale, della caduta di una valanga all’interno di un’area ricompresa nel territorio regionale. In tal caso la fase di emergenza ha due possibili sviluppi a seconda che la valanga abbia interessato un’area ricompresa all’interno di un bacino sciistico o al di fuori. Nel primo caso spetta al responsabile della sicurezza ed al gestore l’allerta delle pattuglie dedicate al soccorso (GDF, PS, CFS, CC, E.I., Polizia Locale) che operano in convenzione con il gestore all’interno del bacino sciistico. Contestualmente il gestore, avvisa il Sindaco, il servizio di 118, la sala operativa regionale di protezione civile che allerta il responsabile del Servizio Prevenzione dei Rischi di Protezione Civile in qualità di presidente del CORENEVA. Alla Prefettura competente per territorio è demandato il coordinamento delle forze impiegate nei soccorsi. Nel secondo caso, una volta scattato l’allarme, spetta al Sindaco la richiesta di soccorso tramite l’allerta dei corpi di polizia specializzati ed il 118. Il Sindaco a sua volta avvisa la Prefettura competente per territorio che assume il coordinamento delle forze di soccorso. La Prefettura provvede anche ad avvisare la sala operativa regionale ed a comunicare l’eventuale richiesta di supporto regionale nelle operazioni di soccorso. La sala operativa regionale una volta ricevuta la segnalazione di avvenuto incidente da valanga, spetta l’allerta del responsabile del Servizio Prevenzione, del Servizio Emergenze e del Centro Funzionale, per garantire l’eventuale invio di personale specializzato (CORENEVA) ed il coordinamento dei volontari impiegati come supporto alle forze operanti in loco.

Fase post-emergenza

Dopo il completamento delle operazioni di soccorso, la protezione civile regionale provvede, tramite il CORENEVA, alla verifica del rispetto del piano di sicurezza se la valanga ha interessato un bacino sciistico, oppure nell’eventualità in cui la valanga abbia interessato un’area al di fuori, supporta l’azione del comune/i per favorire il ritorno a condizioni di normalità.