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I Carabinieri di Pescara Principale hanno notificato a Sandro BUOIOCCHI, 51enne Pescarese, il decreto di fermo di indiziato di delitto per il reato di omicidio volontario aggravato.

L’indagine che ha portato all’emissione del provvedimento ha avuto inizio la mattina del 27 dicembre quando un 53enne pescarese, denunciava, presso la Stazione Carabinieri di Pescara Principale, la scomparsa del fratello convivente,  allontanatosi da casa poco dopo le 6 della mattina di Natale senza più farvi ritorno. I tentativi di rintraccio telefonici risultavano vani, poiché in un primo momento lo scomparso non rispondeva al telefono e successivamente l’apparecchio risultava spento. Al termine della denuncia, l’uomo attribuiva la scomparsa del fratello allo stato depressivo in cui si sarebbe trovato a seguito del decesso della mamma convivente, avvenuto lo stesso 25 dicembre.

La strana coincidenza faceva scattare un campanello d’allarme ai Carabinieri i quali avviavano le serrate ricerche volte all’individuazione dello scomparso, condotte sul territorio e attraverso la captazione delle celle di impegno del telefonino, avviando nel contempo approfondimenti volti a chiarire l’esatta dinamica dei fatti, poiché fino a quel momento il decesso della madre 74enne, affetta da gravi patologie croniche, era stato attribuito ad arresto cardiaco, così come attestato anche da un primo esame condotto del medico legale.

I Carabinieri si recavano quindi presso l’abitazione ove rinvenivano con la sorella, su di un mobile tre biglietti, scritti dallo stesso scomparso, nei quali l’uomo manifestava chiari intenti suicidari, chiedendo altresì perdono ai familiari per quanto fatto.

Intanto, verso le ore 17 del 27 dicembre il 51enne veniva rintracciato all’interno della propria Panda sulla banchina del molo sud del porto di Pescara da una pattuglia della locale Polizia di Frontiera e da personale della Capitaneria di Porto, privo di sensi, a seguito dell’assunzione volontaria di una massiccia dose di farmaci, elemento questo riscontrato grazie alla presenza di numerose confezioni di medicinale all’interno del mezzo. Immediatamente soccorso e trasportato in ospedale veniva ricoverato in rianimazione, mentre all’interno dell’auto veniva reperito un altro biglietto col quale si scusava del proprio insano gesto.

Alla luce di tali ulteriori risultanze e non potendo quindi escludersi che il decesso dell’anziana madre fosse avvenuto non per cause naturali, la mattina del 28 dicembre, i Carabinieri della Stazione di Pescara Principale, unitamente al Pubblico Ministero Dr.ssa Anna Rita Mantini, si recavano presso il locale nosocomio per procedere, alla presenza del legale, all’interrogatorio del BUOIOCCHI, nel frattempo parzialmente ristabilitosi, il quale durante l’atto di polizia giudiziaria ammetteva la propria responsabilità in ordine alla morte della mamma Lucia ZAFENZA, dichiarando di averla uccisa mediante l’iniezione di 15 dosi di EPARINA in pancia, farmaco nella disponibilità perché assunto in vita dalla donna.

Il reo confesso aggiungeva che il gesto era stato attuato per porre fine allo stato di sofferenza della madre.

Ulteriore riscontro si aveva grazie alla collaborazione di un cittadino che, passeggiando nella Pineta D’Annunziana nel tardo pomeriggio del 27 dicembre, rinveniva a terra una ricetta medica, priva dell’indicazione del paziente perché strappata ma comunque riconducibile al BUOIOCCHI grazie alla presenza del codice fiscale della madre, sul cui retro del foglio vi era una lettera scritta a mano di perdono ai propri familiari, nella quale veniva ribadita la volontà di uccidersi a causa del gesto compiuto.

Contemporaneamente, a seguito di sopralluogo presso l’abitazione i militari rinvenivano altri manoscritti dall’uomo, tutti dello stesso tenore dei precedenti, nonché una fiala di Eparina ancora sigillata e 4 siringhe monouso già utilizzate che venivano sequestrate a scopo probatorio.

A rafforzare i gravi elementi indiziari già raccolti, nell’autovettura venivano rinvenuti e sequestrati 11 fiale monouso di Eparina già utilizzate, che sommate alle 4 già trovate in casa coincidevano esattamente con il numero delle iniezioni praticate dall’uomo per causare il decesso della madre, come riferito in sede di interrogatorio.

L’Autorità Giudiziaria, benché il funerale della vittima fosse stato già celebrato nel pomeriggio del 27, disponeva nella mattinata del 28, presso l’Obitorio di Chieti, l’autopsia del corpo della donna, al fine di stabilire le esatte cause della morte, dato che il corpo non evidenziava alcun segno di violenza apparente.

Il provvedimento di fermo è stato notificato dai Carabinieri la sera del 28 dicembre presso l’ospedale di Pescara, luogo in cui si trova tuttora ristretto il BUOIOCCHI.

Nella mattinata odierna è stato condotto l’interrogatorio di garanzia dal Gip del Tribunale di Pescara, Dott.ssa Antonella Di Carlo, al termine del quale è stato convalidato il fermo ed applicata la custodia cautelare in luogo di cura ed all’esito delle dimissioni, in carcere.