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Cresce in Abruzzo il numero di comuni ricicloni, come aumente mediamente la raccolta differenziata, anche se L’Aquila e Pescara sono decisamente indietro. L’obiettivo per Legambiente è “rifiuti free” ache per abbatere i costi. A Pescara l’evento “RiciclAbruzzo”

Torna “Comuni Ricicloni d’Abruzzo” e l’edizione 2016 ci riserva una piacevole e sperata sorpresa, che lascia ben sperare per l’Abruzzo libero dai rifiuti. Crescono nella regione i comuni ricicloni ed arrivano ad 81, il 26,56% del totale e crescono anche i comuni Rifiuti free, ossia quelli che oltre ad essere ricicloni, hanno deciso di puntare sulla riduzione del residuo non riciclabile da avviare a smaltimento, producendo meno di 75 chilogrammi annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato.

Questi risultati sono testimoniati anche dal superamento dell’elevata frammentazione nel servizio di raccolta porta a porta del passato che è strategica per l’ottenimento delle più alte prestazioni di raccolta differenziata. Con l’attuazione delle misure del PAR FAS Abruzzo 2007/2013, relative al Programma straordinario per lo sviluppo delle raccolte differenziate e del riciclo per comuni che si chiuderanno a fine anno, il risultato sarà ancora più forte con un ulteriore salto in avanti per il 2017 della media regionale di raccolta differenziata.

“Ora la vera scommessa – dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo – è quella di far diventare tutto l’Abruzzo ‘Rifiuti free’ attraverso l’ulteriore crescita della raccolta differenziata, la tariffazione puntuale, l’aumento dei costi di discarica e un sistema impiantistico che metta al centro l’economia circolare e punti all’autonomia regionale. Quella dei Comuni ricicloni e dei Rifiuti free è una rivoluzione e una riforma anti-spreco che dimostra quanto l’economia del riciclo è già in parte in atto. Abbiamo comuni virtuosi nella raccolta differenziata ed eccellenze che hanno quasi annullato la necessità di smaltimento di quasi tutti i rifiuti normalmente prodotti. E’ ora di traghettare i tanti comuni ricicloni verso la nuova sfida della riduzione del secco residuo da avviare in impianti di incenerimento e in discarica, per accompagnarli verso la rottamazione di questo sistema impiantistico che ha caratterizzato gli anni ’90 e 2000. Per realizzare ciò oltre all’impegno delle amministrazioni e dei cittadini, è però importante che anche la politica faccia la sua parte attraverso l’introduzione di un sistema di tariffazione puntuale su larga scala, replicando le buone pratiche su tutto il territorio e definendo un nuovo sistema di incentivi e disincentivi per far in modo che la prevenzione e il riciclo siano sempre più convenienti”.

L’attenzione è viva anche rispetto al nuovo piano regionale dei rifiuti, illustrato all’interno dell’edizione di RiciclAbruzzo, e dello scenario di gestione integrata che assume a riferimento l’intero bacino regionale. Un percorso che, nel suo complesso, potrà favorire da un lato l’ottimizzazione della distribuzione dell’impiantistica e dall’altro lo sviluppo della filiera industriale del riciclo e del recupero di materia nell’ottica della green economy.

Anche se ad oggi ci sono stati diversi passi avanti, dal punto di vista normativo, (vedi la legge sulle agenzie ambientali, fresca di approvazione, quella sugli ecoreati e il collegato ambientale, la legge della Regione Marche sul tributo speciale sullo smaltimento in discarica e quella della Regione Emilia Romagna verso rifiuti zero), per promuovere riciclo e prevenzione bisogna fare di più. In particolare Occorre: 1) utilizzare i proventi dell’ecotassa per politiche di prevenzione, riuso e riciclo; 2) premiare i comuni virtuosi e le popolazioni con sistema di tariffazione; 3) eliminare gli incentivi per il recupero energetico dai rifiuti; 4) completare la rete impiantistica regionale per il riciclaggio e il riuso dei rifiuti con gli impianti anaerobici e aerobici per trattare l’organico, quelli di riciclo di tutte le filiere e frazioni nelle regioni ancora sprovviste, i siti produttivi per la preparazione per il riutilizzo e tutte le innovazioni tecnologiche che sono in grado di recuperare materia dai rifiuti considerati fino a ieri irriciclabili, come ad esempio i pannolini usa e getta; 5) “Chi inquina paga”: lotta allo spreco e prevenzione della produzione di rifiuti; 6) stop a qualsiasi commissariamento per l’emergenza rifiuti.

All’appuntamento è intervenuto anche Mario Mazzocca, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, che ha rimarcato il trend positivo della raccolta differenziata che si attesta a circa il 50% di media (dato al 31.12.15): “Un risultato importante – dichiara il Sottosegretario – raggiunto con la collaborazione ed il supporto di tanti, a partire dai Comuni (quest’anno i ricicloni sono più di ¼ del totale), ai sensibili portatori di interesse generale, come il mondo delle associazioni, ai consorzi nazionali (quali: CONAI, COREPLA, Consorzio RAEE e altri), alle iniziative puntuali di disseminazione sul territorio, in collaborazione con l’Anci e le associazioni di categoria. Un obiettivo reso possibile anche da una mole di investimenti messi in campo dalla Regione negli ultimi 18 mesi (circa 36 milioni di euro) e finalizzati alla realizzazione (in corso) di oltre 170 interventi fra centri di recupero, piattaforme ecologiche, centri del riuso e progetti di implementazione della raccolta differenziata.”