“Sì alle opere pubbliche, no alle sveltine: approvato il Piano regolatore portuale di Pescara, che Forza Italia ha sostenuto, il Governatore D’Alfonso pensa ora di bypassare iter e procedure normative mandando il Piano all’esame della sola VIA regionale, mascherato come ‘opera di difesa della costa’ chiedendo una semplice Valutazione Ambientale. Questo non è ammissibile: il Piano dev’essere sottoposto alla Commissione di VIA nazionale, al fine di consentire tutte le valutazioni necessarie su opere comunque impattanti sul nostro mare e fiume. Il Presidente D’Alfonso non può pensare di bruciare i tempi e lasciare la propria firma su quel porto, mandando avanti le opere senza fornire tutte le garanzie circa gli effetti che lo sfondamento della diga foranea, l’allungamento dei moli o la realizzazione di quelli nuovi determineranno sulla città. Per questa ragione chiediamo alla VIA regionale senso di responsabilità chiudendo l’esame di domani con un rinvio necessario e obbligatorio alla VIA nazionale”. Lo ha denunciato il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri.
“Il Governatore D’Alfonso non può pensare di accelerare sul Piano regolatore portuale di Pescara, ignorando dei passaggi tecnici fondamentali, trasformando l’opera in una sua rivalsa personale – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -. Tanto tempo si è perso, proprio per i maldestri tentativi del Presidente D’Alfonso di bruciare l’iter: oltre un anno fa, il 25 novembre 2015, ha pubblicato il bando per l’apertura della diga foranea, opera appaltata, ma bloccata perché non prevista nel vecchio Piano regolatore portuale, dunque non si poteva procedere con i lavori. Avevamo avvisato D’Alfonso del suo errore ma, nella sua cieca testardaggine, è andato avanti lo stesso senza cavare un ragno dal buco. Tant’è che il nuovo Piano, che questa volta sì prevede lo sfondamento della diga, è stato approvato solo una decina di giorni fa, con il sostegno e il voto favorevole e responsabile di Forza Italia. Ora però pretendiamo il rispetto delle procedure tecniche: per mandare avanti le opere è prima necessario dotarsi del parere della Commissione Via nazionale, ossia la Commissione per la Valutazione d’Incidenza Ambientale dell’opera, perché a oggi non sappiamo quali ricadute potrebbero avere le opere come progettate sull’ambiente, sul fiume e sul nostro mare e non sappiamo se siano o meno necessari dei correttivi o miglioramenti. Quella valutazione è obbligatoria per garantire la sicurezza della città, e invece il Governatore D’Alfonso sta cercando di sviare e di bypassare l’iter: il Piano, mascherato come ‘opere a difesa della costa’, dunque opere miranti esclusivamente a eliminare l’insabbiamento del porto, domani approderà all’esame della Commissione regionale di VIA, ma per rilasciare una semplice Valutazione Ambientale, che è cosa ben diversa dalla Valutazione d’Incidenza ambientale che comunque, in questo caso, trattandosi di opera portuale, ossia di rilevanza nazionale, spetta alla Commissione VIA nazionale. Il tentativo del Presidente D’Alfonso, che a fine novembre si era venduto la pelle dell’orso prima di ucciderlo, annunciando per gennaio 2017 il cantiere di apertura della diga foranea – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri –, è semplicemente inaccettabile: Forza Italia dice sì alle opere strategiche per la nostra regione, ma solo se corroborate dalle opportune garanzie di sicurezza e tutela ambientale, ancor più necessarie a Pescara dopo gli effetti disastrosi determinati dalle opere portuali che hanno portato alla costruzione della diga foranea. Noi abbiamo il dovere di garantire la sicurezza dei fruitori di quel porto, il Governatore non può pensare di far passare l’allungamenti dei moli come un’opera di manutenzione ordinaria del porto. Ora lo sappiamo e anche la Commissione regionale di VIA dev’essere consapevole di assumersi una responsabilità determinante: chiediamo buon senso, ovvero la Commissione regionale VIA blocchi l’esame del Piano regolatore portuale, ammetta la propria incompetenza amministrativa in materia, e lo rinvii per competenza all’esame della Commissione VIA nazionale. Sarà compito del Governatore esercitare l’opera di pressing a Roma affinchè esamini al più presto la pratica, non impiegando i 12 mesi comunque previsti dall’iter procedurale. In caso contrario ci vedremo costretti a chiedere l’intervento del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici per pretendere il rispetto delle regole a tutela della città di Pescara”.