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“Cento firme raccolte ogni ora: è questo il ritmo con cui sta viaggiando, da questa mattina, la raccolta di adesioni alla richiesta, rivolta al Governo Renzi, di assegnare anche a Pescara un contingente dell’Esercito per fronteggiare la grave emergenza sicurezza in cui la nostra città è piombata negli ultimi due anni. Colpa dell’inefficacia e dell’indifferenza del sindaco Alessandrini e di tutta la sua giunta, che per due anni hanno negato l’esistenza di un problema di ordine pubblico e di un’emergenza sociale e ora pensano di curare una città affetta da polmonite con un’aspirina. Invitiamo tutti i cittadini a venire anche questo pomeriggio e domani, domenica 20 novembre, a firmare la nostra petizione, presso la sede del nostro Comitato per il No al Referendum Costituzionale, in via Nicola Fabrizi-via Galilei, aperta dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. L’unione fa la forza, il nostro obiettivo è superare le mille firme in due giorni e martedì raccoglieremo tutte le istanze per consegnarle al Senatore Maurizio Gasparri affinchè le consegni, a sua volta, al Governo garantendo massima attenzione per il nostro territorio e soprattutto massima priorità per quella che oggi è un’urgenza, ossia ripristinare l’ordine pubblico e il rispetto sociale”. Lo hanno annunciato il Capogruppo di Forza Italia in Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e i gruppi consiliari di Forza Italia e Pescara in Testa che da questa mattina stanno portando avanti la raccolta di firme.

“L’emergenza odierna ha un nome e un cognome, quello del sindaco Marco Alessandrini che per due anni ha volutamente ignorato il decadimento della città, terra di conquista della criminalità, tra assalti ai furgoni portavalori, rapine negli uffici postali, spaccate notturne, senza contare il vandalismo imperante, l’accattonaggio e il dramma della disordinata movida pescarese – hanno ricordato Sospiri e i Gruppi Forza Italia-Pescara in Testa -. Ora all’improvviso il sindaco Alessandrini annuncia di voler impiegare le ‘telecamere mobili’ per sorprendere chi sporca la città, dopo aver interrotto il processo di installazione della videosorveglianza fissa che con il centro-destra stava interessando tutto il territorio; oggi annuncia sgomberi forzosi di baracche e panchine, dove i clochard torneranno puntuali; oggi annuncia misure, ma in realtà non sa neanche da dove cominciare. In due anni Pescara è piombata nel caos: siamo passati dai furtarelli di qualche pensionato, con trattamento sociale, ‘costretto a rubare per fame’, agli assalti ai portavalori, alle rapine con travisamento alle Poste centrali, alle spaccate ai danni degli esercizi commerciali, finanche nel cuore della città e in orari tardo pomeridiani o mattinieri, al vandalismo imperante, agli accattonaggi sin dentro i locali dediti alla ristorazione, alle rapine a mano armata dentro le abitazioni con i poveri cittadini, spesso anziani, picchiati selvaggiamente. E questo senza dimenticare la condizione di degrado e di invivibilità dell’area circostante la stazione centrale dove, sgomberato un mercato abusivo degli extracomunitari, bivaccano dalla mattina alla sera centinaia di ambulanti abusivi e dove tutto lascia temere e ipotizzare lo svolgimento di traffici illeciti. E, ancora, tutto questo senza tralasciare il degrado che da tempo funesta la centralissima movida pescarese, ridotta di sera a un vespasiano a cielo aperto dove vige l’assoluta anarchia tra bivacchi, ubriachi molesti, lanciatori di bottiglie di vetro, incivili e vagabondi capaci solo di aumentare il disagio dei molti residenti, oggi anche spaventati dall’idea di veder pubblicato il proprio nome sui quotidiani per il rischio di ritorsioni. Dinanzi alle nostre denunce il sindaco Alessandrini ha semplicemente fatto orecchie da mercante, in due anni non una delibera è stata adottata per fronteggiare la drammatica éscalation di criminalità. Per questa ragione lo scorso maggio avevamo chiesto al Prefetto di convocare un Tavolo per l’Ordine pubblico e la Sicurezza, allargandolo anche alle forze politiche di opposizione, vista la delicatezza e l’urgenza delle tematiche da affrontare e per le quali occorreva e occorre trovare soluzioni urgenti, immediate e concrete che la giunta Alessandrini non è stata capace né di ipotizzare né di proporre né tantomeno di attuare. A questo punto – hanno proseguito il Capogruppo Sospiri e i Gruppi Forza Italia-Pescara in Testa – non possiamo continuare a lasciare Pescara nelle mani di una giunta comunale di ragazzini e dilettanti, ma occorre agire. Da oggi e fino a domani sera, alle 20, presso il nostro Comitato in via Fabrizi abbiamo organizzato una raccolta firme di cittadini per chiedere al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Ministro degli Interni Angelino Alfano, e al Ministro della Difesa Roberta Pinotti ‘di mettere a disposizione di Pescara una quota del contingente dell’Esercito Italiano, fino a pochi giorni fa mobilitato per il Giubileo straordinario, e ora assegnato all’Operazione ‘Strade Sicure’. Compito dei militari sarà quello di coadiuvare l’azione di controllo del territorio oggi effettuato dalle Forze dell’Ordine. Riteniamo che Pescara, al pari di Milano, abbia urgente bisogno di tale presenza, non per militarizzare la città, ma per ripristinare condizioni di vivibilità ovunque, per restituire ai cittadini una percezione di sicurezza sociale, e per rappresentare un valido deterrente contro chi pensa che Pescara, purtroppo mal governata dalla sinistra-Pd, sia ‘terra di nessuno’. La risposta dei cittadini e dei commercianti è stata straordinaria – hanno aggiunto il capogruppo Sospiri e i Gruppi Forza Italia-Pescara in Testa -: stiamo raccogliendo cento firme all’ora, con pescaresi che stanno venendo in sede da ogni quartiere della città, da via Monte di Campli, ai colli, a via Tirino, da corso Vittorio Emanuele a via Gramsci, da via Raffaello a via Primo Vere, questo a indicare quanto sia avvertita ovunque l’emergenza sicurezza, e la richiesta dei cittadini è sempre la stessa, ‘fate qualcosa, non ne possiamo più’ è il ritornello che stiamo ascoltando da questa mattina. Questo accompagnato dalla bocciatura clamorosa del sindaco Alessandrini, ‘che in due anni ha solo peggiorato le nostre condizioni di vita, che vada via al più presto’, come ripetono tutti i quelli che stanno venendo a firmare. Noi stiamo facendo fatti: martedì consegneremo tutte le firme raccolte al Senatore Gasparri affinchè si faccia egli stesso portavoce della nostra istanza nei confronti del Governo Renzi garantendo attenzione e celerità nell’attuazione di una misura possibile e necessaria”.