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Processo Ciclone parte seconda. In Corte d’appello dell’Aquila la discussione dei ricorsi delle persone condannate in primo grado per una vicenda di tangenti negli appalti pubblici al Comune di Montesilvano. Lo scorso 28 dicembre 2012 il tribunale di Pescara condannò l’ex sindaco Enzo Cantagallo a 5 anni per i reati di corruzione e abuso d’ufficio. Assolto invece dalle accuse di associazione per delinquere, favoreggiamento, calunnia, abuso edilizio, abuso d’ufficio, elusione dei costi di costruzione. Con lui condannati altri 12 imputati, 17 assoluzioni e 5 prescrizioni. L’udienza di oggi si è aperta con l’intervento del procuratore generale, che ha chiesto la prescrizione per una serie di reati, anche per quelli per cui in primo grado c’era stata l’assoluzione, e l’accoglimento del ricorso presentato dal pm di Pescara Gennaro Varone. Nello specifico, per Enzo Cantagallo chiesti 4 anni e sei mesi solo per il reato di associazione per delinquere, mentre per i reati per cui l’ex sindaco è stato condannato e per quelli per cui è stato assolto in primo grado ha sollecitato la prescrizione. Il procuratore generale ha chiesto 4 anni e 6 mesi, sempre per associazione per delinquere, anche per l’ex dirigente dell’ufficio urbanistica Ronaldo Canale e l’ex assessore Attilio Vallescura. Per l’ex assessore Guglielmo Di Febo: 4 anni per associazione per delinquere e induzione indebita a dare o promettere utilità. Per il reato di associazione per delinquere chiesti 3 anni e 6 mesi per l’ex vicesindaco Marco Savini, l’ex assessore Cristiano Tomei e l’imprenditore Vladimiro Lotorio. Per Vincenzo Cirone e Giuseppe Di Pietro ha chiesto 4 anni per concussione. Infine, per Angiolo Barneschi ha chiesto per 2 anni e 8 mesi per riciclaggio. Sono intervenuti inoltre l’avvocato del Comune di Montesilvano, parte civile, e poi i difensori degli imputati. Fissata per il 21 novembre l’udienza per la fine della discussione, eventuali repliche e la decisione. A proporre impugnazione della sentenza emessa dal Tribunale di Pescara sono stati sia i difensori degli imputati sia il pm titolare dell’inchiesta Gennaro Varone. L’operazione “Ciclone” conclusa grazie all’attività investigativa della squadra mobile di Pescara, comandata da Nicola Zupo, travolse l’amministrazione comunale di Montesilvano nel 2006. Vicenda giudiziaria che porto agli arresti, tra gli altri, del sindaco Enzo Cantagallo e la fine anticipata dell’amministrazione a guida centro sinistra. La vicenda scosse la politica locale e ragionale ed ebbe ampia eco nei media nazionali.