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Il prof. Stefano Civitarese Matteucci, avvocato e docente di diritto amministrativo, Loredana Scotolati, ex dirigente all’Urbanistica alla Provincia e poi al Comune di Pianella, attualmente in pensione, e l’imprenditrice Antonella Allegrino, sono i nuovi assessori della giunta comunale di Pescara, guidata dal sindaco Marco Alessandrini. I neo assessori subentrano a Veronica Teodoro, Adelchi Sulpizio e Sandra Santavenere. Le nomine sono state ufficializzate dal primo cittadino, stamani, nel corso di una affollata conferenza stampa. Le deleghe saranno conferite nelle prossime ore. Intanto, Alessandrini ha anticipato che Civitarese e Scotolati si occuperanno di programmazione e gestione del territorio “in ottica di virtuosa collaborazione, visto che ci sono tante competenze che si intersecano”. Antonella Allegrino si occupera’ di welfare e politiche sociali. Per quanto riguarda la ridistribuzione delle deleghe, il sindaco ha detto che “vi saranno conferme e messe a punto rispetto all’esperienza maturata in questi anni”. Il primo cittadino ha, inoltre, ringraziato i tre assessori uscenti. Sulla composizione della maggioranza, “Siamo consapevoli di aver chiesto dei sacrifici. Abbiamo svolto una serie di avvicendamenti, ma siamo anche sempre al lavoro per fare in modo che la comunita’ politica continui nella sua interezza a dare un contribuito alla causa comune che si chiama Pescara”. Alessandrini ha poi aggiunto: “La lista Teodororo, come le altre liste che hanno perso un rappresentante in giunta restano in maggioranza”.

Il sindaco ha sottolineato che si apre la “fase due” dell’amministrazione e che alla nuova squadra chiede “coraggio, rapidita’, sostenibilita’ e innovazione”. Alessandrini, dopo aver elencato gli obiettivi, tra cui figurano area di risulta, ex Fea, risanamento del fiume e nuovo depuratore, relativamente alla scelta dei nuovi assessori, ha spiegato: “Abbiamo cercato profili che fossero riconoscibili per la loro significativita’ e competenza. A loro – ha aggiunto – chiediamo un aiuto e un contributo per la fase due, cioe’ la fase del rilancio e dello sviluppo di cui la nostra comunita’ territoriale ha bisogno”. Sempre sulla scelta dei tre nuovi componenti della giunta, ha aggiunto: “Ho parlato col diavolo e l’acqua santa, con il vescovo e con la Cgil”. Rispondendo alla domanda se “squadra che vince non si cambia”, ha detto: “Stiamo giocando la partita, le partite finiscono al novantesimo”. Incalzato dai giornalisti che gli chiedevano se “il rinnovamento della giunta nasce anche da un equilibrio politico piu’ generale”, il primo cittadino ha detto: “E’ certo vero che Pescara e’ baricentrica rispetto ad assetti piu’ vasti, pero’, e’ anche vero che Pescara in piena autonomia svolge le proprie valutazioni”. Infine, il sindaco ha annunciato che ci saranno consiglieri delegati con compiti specifici: Adamo Scurti si occupera’ dei rapporti con le federazioni sportive, mentre Riccardo Padovano delle questioni legate alle tematiche del porto e del mare

COMMENTI

“La fase due nell’amministrazione comunale di Pescara offre un segnale importante per un nuovo sviluppo nell’azione amministrativa della citta’”. Lo afferma Marco Rapino, segretario del Pd Abruzzo, in riferimento alle nuove nomine effettuate oggi alla Giunta comunale. “Il Partito Democratico regionale, nel riconoscere questo importante obiettivo, rileva la necessita’ di serbare l’unita’ della comunita’ politica del centrosinistra. Il Pd Abruzzo – prosegue Rapino – ritiene che le persone e le forze politiche coinvolte nell’amministrazione comunale di centrosinistra siano strategiche e per questo si propone, con tutte le risorse a disposizione, di tenere alte le ragioni dell’impegno condiviso. A questo fine intendiamo coinvolgere i livelli istituzionali, in particolare gli eletti in Regione e al Comune, per mantenere ed anzi aumentare l’integrazione della coalizione nella citta’, un fattore che negli ultimi tre anni ci ha consentito di vincere tutte le competizioni elettorali. Vogliamo favorire questo obiettivo anche nella consapevolezza del valore politico dell’immediatezza tra le parole e le azioni che ne conseguono. In conclusione – conclude il segretario – il Pd Abruzzo esprime piena fiducia, che si possa coniugare la piu’ fruttuosa efficacia amministrativa col rafforzamento delle ragioni dell’Unita’ del centrosinistra a Pescara”.

“Da presidente regionale del partito e da coordinare della maggioranza al Consiglio regionale sono impegnato direttamente con D’Alfonso e Alessandrini affinche’ i valori delle persone impegnate e dei cittadini che hanno scelto quelle persone siano patrimonio irrinunciabile. Insieme alla lista Teodoro abbiamo vinto, con loro si puo’ e deve continuare il lavoro dentro una fase nuova, diversa, ma dove le ragioni dell’impegno non vengano meno”. Lo afferma Camillo D’Alessandro in una nota.

“Dieci giorni di suspence, rinvii, attese e proclami, e alla fine la montagna ha partorito il topolino: la nuova composizione della giunta Alessandrini ha evidentemente risposto alle imposizioni della politica Pd-D’Alfonso, facendo fuori lo scomodo alleato Teodoro, definitivamente fuori dai giochi di maggioranza, e sacrificando due ‘agnelli’, come Sulpizio e Santavenere, recordwoman di voti, per fare spazio a due ingressi calati dall’alto, sebbene il profondo rispetto per le rispettive professionalità. Ma oggi Alessandrini ha sostanzialmente scritto la parola ‘fine’ alla propria avventura da sindaco, visto che ora si ritroverà a fare i conti con una maggioranza consiliare più frantumata di prima. Né lo salveranno i ‘contentini’ distribuiti ai vari consiglieri Padovano o Scurti, in rappresentanza dei ‘partiti minori’, sotto forma di deleghe fittizie, visto che quelle cariche non hanno alcun valore esecutivo e presto lo scopriranno, se non lo sanno già, gli stessi consiglieri. Per questa ragione al sindaco Alessandrini e a tutta la maggioranza oggi torniamo a chiedere di porre fine a questa lunga agonia e di rassegnare le proprie dimissioni, evitando anche una sfiducia che ormai è dietro l’angolo”. Lo ha detto l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, commentando la nuova giunta Alessandrini, presentata stamane in conferenza stampa.

“Delle due l’una – ha osservato Fiorilli -: o i tre assessori defenestrati hanno lavorato male, non hanno prodotto risultati, e dunque hanno meritato di essere messi alla porta, oppure hanno pagato le logiche della politica Pd che, dopo due anni di disastri e figuracce collezionati dal sindaco Alessandrini, ha deciso di mettere le mani sulla giunta, imponendo, d’imperio, i nomi da inserire in squadra. Di certo il sindaco non può pretendere di prendere in giro la città, affermando che la squadra negli ultimi due anni ha lavorato bene, i tre assessori cacciati hanno prodotto risultati, ma comunque se ne vanno a casa. Impossibile non notare che a oggi la giunta Alessandrini si reggerà su ben 4 assessori esterni, tutti di chiara provenienza Pd, che hanno tolto la poltrona a eletti dal popolo, ossia in due casi ad assessori nominati perché votati dai cittadini, come la Santavenere con i suoi 1.085 voti, o Sulpizio, con oltre 500 preferenze. E comunque anche la giovane Veronica Teodoro era stata nominata in rappresentanza di una lista che è stata determinante per la vittoria di Alessandrini. Impossibile non notare che in due anni di governo il sindaco Alessandrini cambierà per la terza volta l’assessore alle Finanze, segno della sua personale sfiducia nei confronti di chi ha ricoperto sino a oggi quella carica. Impossibile non notare i musi lunghi e le facce scure alla presentazione del nuovo esecutivo, anche da parte di quegli assessori confermati, ma che comunque si vedranno sottrarre deleghe di spicco in favore di quattro non-eletti, uno sgambetto in piena regola che conferma, per l’ennesima volta, l’incompetenza del sindaco Alessandrini nel governare la città e anche nel gestire la sua maggioranza. Peraltro, fa sorridere verificare che proprio gli autori dei maggiori disastri amministrativi degli ultimi due anni, dal mare inquinato di Enzo Del Vecchio, alla strage degli alberi di Laura Di Pietro, alla ruota panoramica abusiva di Giacomo Cuzzi alle scuole senza banchi e sedie di Giovanni Di Iacovo, sono tutti stati confermati nel proprio ruolo, dunque non comprendiamo di quale ‘rilancio dell’azione amministrativa’ parla il sindaco. Le verità che oggi emergono in realtà sono fin troppo chiare: un Alessandrini commissariato oggi è stato costretto dal partito e dal suo Pigmalione D’Alfonso a defenestrare alcuni suoi assessori, togliendosi anche un sassolino dalla scarpa, quel cognome scomodo dei Teodoro, con cui comunque dovrà fare i conti in Consiglio comunale. Nella nuova giunta, senza nulla togliere alle professionalità eccellenti dei neo-nominati, non ci sono ‘scienziati’ della pubblica amministrazione e l’esperienza ci insegna che una cosa è fare l’avvocato o l’architetto per lavoro, altra cosa è amministrare una città complessa come Pescara, che si prepara ad altri mesi di paralisi. Infine – ha ancora osservato Fiorilli – è evidente che ormai è implosa quell’immagine bucolica della squadra-Mulino Bianco del sindaco Alessandrini, che da oggi non ha più una maggioranza. Ancora una volta il sindaco prendesse atto del proprio fallimento e rassegnasse le proprie dimissioni”.

“Bocciata senza appello la politica finanziaria dell’ex assessore Sulpizio; bocciata la politica sociale dell’assessore Diodati, privato di una delega strategica; bocciata la politica urbanistico-edilizia inesistente della Santavenere; bocciata la giovane presenza della Teodoro. La parabola dell’astro nascente della politica Pd, il sindaco Alessandrini, si avvia a conclusione, dopo quel tentativo di riformattazione odierna della sua giunta, avvenuta in un clima da ‘quiete prima della tempesta’, ovvero quella che si scatenerà in Consiglio comunale. A farne le spese sarà una città ormai ferma da due anni, vittima delle lotte intestine di una maggioranza di sinistra incapace di fare scelte. I nuovi assessori nominati in realtà non segneranno un cambio di passo dell’esecutivo, ma sono solo dei professionisti che metteranno a disposizione della politica la propria conoscenza di codici e norme, dimenticando che per quello, all’interno della macchina comunale, ci sono già i dirigenti. Quello che continua a mancare, in questa giunta, è una ‘testa’ capace di progettare, di dettare le linee di indirizzo, di realizzare fatti. Ovvero, quello che continua a mancare a Pescara è un sindaco”. L’osservazione arriva dal Coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini.

“Ci aspettavamo colpi di scena ed effetti speciali dalla nomina dei nuovi assessori – ha detto il Coordinatore Cerolini -, ci aspettavamo la nomina di qualche ‘maestro’ della pubblica amministrazione, dotato di esperienza, conoscenza, e invece ci ritroviamo con un avvocato e un architetto, due professionisti, seri e preparati, ai quali però il sindaco Alessandrini avrebbe più saggiamente dovuto offrire il ruolo di dirigenti, anziché da assessori, e un’amica, Antonella Allegrino, che si occuperà delle politiche sociali in virtù dell’esperienza maturata come presidente della sua Associazione Onlus, la ‘Domenico Allegrino’. E anche quest’ultimo dettaglio merita attenzione perchè la Allegrino dovrà dimettersi dalla sua carica di Presidente della Onlus, la quale a sua volta dovrà essere esclusa dai progetti eventualmente intrapresi con il Comune per un evidente conflitto d’interessi, e poi dovrà anche dimettersi dalla carica di membro del Cda della Saga, per incompatibilità normativa. È dunque evidente che il percorso della nuova giunta comincia su un terreno accidentato. E comunque, rinnovata la giunta, è chiaro che il sindaco Alessandrini non può far finta di niente: oggi il suo atto amministrativo è la certificazione del fallimento politico dei suoi assessori, quelli cacciati fuori, ma anche quelli confermati, ma privati delle loro deleghe. Spiccano fra tutti la bocciatura clamorosa dell’operato dell’ormai ex assessore alle Politiche sociali Diodati, costretto a passare la mano alla neo-collega Allegrino, e che oggi, a fronte della sfiducia del suo sindaco, avrebbe fatto meglio a rassegnare anche le proprie dimissioni. Ma una bocciatura è anche quella che si profila all’orizzonte per il plenipotenziario Del Vecchio se è vero, come il sindaco avrebbe anticipato a qualcuno, che gli verrà tolta la carica di vicesindaco e la delega alla mobilità, a certificare la sua totale incompetenza nella gestione di quelle stesse deleghe. Purtroppo la nostra certezza – ha proseguito il Coordinatore Cerolini – è che oggi per Pescara si profilano altri mesi di stallo e paralisi, che la città non può più permettersi. Per questo da oggi la nostra battaglia per rimandare a casa il sindaco Alessandrini sarà allora ancora più forte e incisiva”.