CONDIVIDI

“All’epoca dei fatti Maksym Cernish versava in condizioni di capacita’ di intendere e di volere grandemente scemate”. E’ quanto stabilito dal prof. Renato Ariatti incaricato dal gip del Tribunale di Pescara di effettuare la perizia psichiatrica a carico di Maksym Chernish, l’ucraino di 26 anni reo confesso del duplice omicidio di Arkadiusz Miksza, 22 anni, e di sua madre Kystyna Miksza, 53 anni, polacchi, avvenuto il 24 gennaio scorso in una mansarda al secondo piano di una palazzina in via Tibullo 25, a Pescara. Il consulente del gip, che in passato ha firmato le perizie su Bernardo Provenzano e Annamaria Franzoni, ha anche accertato che il giovane assassino e’ pericoloso socialmente in quanto attualmente persiste “un quadro psicopatologico di qualita’ psicotica che lo espone al rischio di reiterazione di fatti previsti dalla legge come reati”. Secondo il noto psichiatra bolognese, Chernish “puo’ partecipare al processo”. A chiedere di sottoporre il 26enne a perizia psichiatrica e’ stato il suo difensore, l’avvocato Vittorio Supino, che ha nominato come consulente di parte lo psichiatria Luigi D’Amico. La perizia sara’ discussa nel corso dell’incidente probatorio fissato per il prossimo 27 settembre.

CONDIVIDI