Sin dalla nascita, SEL ha manifestato con dovizia di particolari le varie criticità via via riscontrate sulla gestione dell’Aca, per lo più derivanti da una sempre crescente politicizzazione dell’ente, ritenendo i requisiti della trasparenza e della gestione efficiente della società come priorità assolute. A tal riguardo va riconosciuta all’attuale gestione un sostanziale e benefico affrancamento dalla politica.
Le diatribe sulle poltrone, comunque, non appassionano né noi né i cittadini. Riteniamo utile, invece, proseguire sulla strada del confronto sul merito delle questioni: dalla difesa dell’esito referendario sull’acqua pubblica alla strategicità del nuovo piano industriale, dalla risoluzione del problema della dispersione idrica al tema della diversificazione/riduzione delle tariffe, dal settore cruciale della depurazione alla prioritaria opera di miglioramento ed adeguamento degli impianti esistenti (prima di pensarne dei nuovi) mediante il corretto e celere utilizzo delle tante risorse messe in campo dall’esecutivo regionale negli ultimi due anni, dalla necessaria operazione di distinzione delle condotte di scarico idrico fra acque bianche e nere al sondare fino in fondo le reali potenzialità della fitodepurazione.
Tutto ciò in una logica dello sviluppo chiaramente improntato a forme di reale sostenibilità, sotto i vari profili: economico, sociale, istituzionale ed ambientale. Questi sono i temi su cui Sinistra Italiana si confronterà.
Quanto meno stridente, pertanto, appare l’invito alla ‘scossa’ rivoltoci da Acerbo e da ciò che rimane di PRC (Rifondazione Comunista). La nostra formazione politica non annovera ancora Sindaci sul territorio dell’ambito idrico di riferimento ed il rinnovo del vertice dell’ACA è una questione di loro esclusiva competenza, ma, nonostante ciò, abbiamo manifestato le nostre posizioni.
Del tutto incomprensibile, poi, giunge l’appello a scongiurare l’arrivo di Giampiero Leombroni (che Acerbo definisce “… l’uomo della provvidenza indicato direttamente da Luciano D’Alfonso …”) alla guida dell’ACA se rapportato al suo assordante silenzio in merito alle problematiche di Bussi, alle modalità gestionali di una vertenza di siffatta portata da parte di un Comune guidato da un Sindaco PRC, e dove sia D’Alfonso che Leombroni sono stati accolti come “salvatori della patria”.
Delle due l’una: non si può essere buoni o cattivi a corrente alternata. Il PRC si schiarisca le idee prima di dare lezioni agli altri.