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Il centro di Amatrice distrutto dal terremoto che nella notte ha colpito l'Italia centrale. Amatrice, 24 agosto 2016. ANSA/ ALBERTO ORSINI

Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6,0 ha colpito nella notte l’Italia centrale provocando morti e feriti. L’ipocentro nel sottosuolo di Accumoli, piccolo centro in provincia di Rieti, al connfine con Umbria, Marche e Abruzzo, ad appena 4 chilometri di profondità. La prima scossa, violentissima, alle 3.36 del mattino è stata percepita in tutto il centro Italia. Ad Accumoli ci sarebbero sei morti e nella vicina Amatrice si registrano i danni più gravi. “Il paese non c’è più. C’è gente sotto le macerie”. Ha dichairato il Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.

Numerose le scosse di terremoto che si sono susseguite nel centro Italia. La piu’ forte quella con epicentro vicino Rieti alle 3.36, di magnitudo 6.0. Alle 4.42 e alle 4.43 altre due forti scosse in provincia di Perugia, di magnitudo 5.1 e 5.4. In precedenza un’altra scossa di una certa entita’ era stata registrata alle 3.56 a Rieti (magnitudo 4,4).

Due persone sono morte nel crollo della loro abitazione a Pescara del Tronto, una frazione di Arquata (Ascoli Piceno). Lo confermano i carabinieri. Si tratterebbe di una coppia di anziani coniugi, deceduti nello stesso crollo. Un’altra coppia è stata estratta viva dalle macerie, ma le loro figlie, due bambine, non rispondono all’appello. Anche altre persone risultano disperse. La frazione è semidistrutta, e si temono altre vittime. I vigili del fuoco scavano fra i detriti in una corsa contro il tempo.

“Non servono persone che in assoluta autonomia vadano nei paesi della Sabina ad Amatrice in primis per gloria personale. Sono da intralcio ai soccorsi soprattutto sulle strade che devono essere lasciate libere”. Lo scrive su Facebook il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. “Servono soccorsi coordinati dalla Protezione Civile della Regione Abruzzo, dai Comuni e dai Vigili del Fuoco. Servono persone esperte speleo e professionalita’ certificate”, scrive infine Paolucci.

PESCARA DEL TRONTO

Il sisma ha raso al suolo la frazione di Pescara del Tronto (Ascoli Piceno). Sul posto sono al lavoro i Vigili del fuoco, il 118 e la Protezione civile. Insieme ad Arquata del Tronto, il borgo è uno dei centri che ha riportato maggiori danni nelle Marche.

Sono dieci le vittime estratte dalle macerie, fra queste anche uno o più bambini. Otto nella frazione e due in case sparse del circondario. Venti i feriti, in codice ‘giallo’ e ‘rosso’, trasportati nell’ospedale di Ascoli Piceno da tutta la zona terremotata.

Due fratellini di 4 e 7 anni sono stati estratti vivi dalle macerie di Pescara del Tronto: la nonna, dove erano ospiti, li ha infilati insieme a lei sotto al letto. La donna risponde da sotto le macerie.

“E’ un unico blocco di macerie sulla strada, si scava”. Questo quello che si vede all’arrivo nel piccolo paese. La reporter dell’ANSA è costretta a lasciare l’auto e a proseguire a piedi. “La gente piange mentre cammina e si avvia verso il paese”.

INGV

La zona colpita dal terremoto di questa rientra nella fascia ad altissima pericolosita’ sismica che corre lungo l’asse della catena appenninica. Lo sottolinea l’Ingv, che ha rilevato il movimento di una faglia di tipo estensionale con piani orientati NNO-SSE, in coerenza con la distribuzione degli aftershocks e con il regime tettonico dell’Appennino.

“Siamo in piena sequenza, ora sono state registrate numerose repliche e continueranno per molti giorni”. E’ il quadro tracciato da Alessandro Amato, dirigente di ricerca dell’Ingv, che dopo il sisma di magnitudo 6 di questa notte avverte: “Non e’ dato sapere se ci saranno altre scosse uguali o piu’ forti”. Sicuramente in passato – spiega all’Agi – ci sono stati molti casi di riprese dopo ore, giorni o anche settimane: nel 1997 a Colfiorito vi fu una forte scossa di notte ed un’altra poi di entita’ simile in mattinata. Il terremoto di questa notte – sottolinea Amato – ha caratteristiche geologiche simili a quelle del sisma che colpi’ Colfiorito e L’Aquila, anche se non ha avuto sciame sismico precedente come avvenne in Abruzzo: “E’ la dorsale dell’Appennino sopposta a stiramento dall’Adriatico al Tirreno – riferisce l’esperto – La zona della faglia attiva e’ di 25 chilometri e comprende aree delle province di Perugia, Rieti, Ascoli Piceno arrivando anche in Abruzzo”. Non e’ escluso che si possa attivare un’altra faglia – aggiunge Amato, rispondendo ad una domanda – ma al momento non si sta osservando.

GRAN SASSO

“Anche noi qui al rifugio siamo stati svegliati da una forte scossa di terremoto, nella nebbia si e’ sentito un forte rumore di crollo della parete est del Corno Piccolo” del Gran Sasso. L’allarme arriva via Facebook dal rifugio Franchetti, a 2.433 metri di quota sul versante teramano del Gran Sasso, immediatamente dopo la forte scossa di terremoto registrata nel reatino. Intanto a Teramo, come si legge sui social media, tutti i cittadini si sono riversati in strada. “Sembra di rivivere l’incubo dell’Aquila”, si sottolinea su Twitter.

PROTEZIONE CIVILE

“E’ stato firmato un decreto che consente al comitato operativo di operare in piena facolta’ da subito”. Lo ha detto Fabrizio Curcio, capo dipartimento Protezione Civile, in un punto stampa durante il Comitato Operativo riunito da questa notte. “Sono stati informati immediatamente i vertici di Palazzo Chigi, il premier e il sottosegretario De Vincenti, che ha partecipato anche al comitato”. “I soccorsi provenienti da altre regioni – ha spiegato – Curcio – sono concentrati nella Scuola interforze di Rieti. I crolli creano difficolta’ a raggiungere certi centri ma si sta procedendo ad un censimento della viabilita’. Si procede per step, ora siamo ancora nella fase del soccorso e la priorita’ e’ la tutela della vita umana. Subito dopo vengono l’assistenza sanitaria e l’assistenza alla popolazione, poi ragioneremo su entita’ dei danni e delle lesioni. Quel che e’ certo e’ che il sistema dei soccorsi e’ efficiente e pienamente operativo”.

“Da parte nostra c’e’ una mobilitazione generale, con un dispiegamento di uomini e mezzi da diverse regioni. Speriamo che la situazione si riveli meno drammatica di quanto appare in questi momenti”. Lo ha sottolineato Bruno Frattasi, capo del dipartimento dei vigili del fuoco, nella conferenza stampa servita a fare un primo punto in una pausa del Comitato operativo della protezione civile riunito dalle 4 in via Vitorchiano. “E’ difficile arrivare in certi centri, a causa delle macerie che ostruiscono le vie d’accesso – ha spiegato Frattasi – e problemi li abbiamo anche con i collegamenti radio e satellitari, per la scarsa ricezione delle zone. Tutto cio’ che era necessario fare e” stato fatto e a breve avremo un report fotografico dall’alto dell’area piu’ colpita, quella di Amatrice, grazie a un nostro mezzo alzatosi in volo da Bologna”. “I nostri volontari sono gia” all’opera – ha confermato Gennaro Tornatore, direttore della protezione civile regionale del Lazio- dando una mano ai cittadini e contribuendo a rimuovere le macerie. Il nostro lavoro si svolge in piena sinergia con il presidente della Regione e con i sindaci coinvolti; con il personale dell’Agenzia definiremo le aree dove allestire le strutture di accoglienza”

E’ gia’ partita la colonna mobile regionale del Lazio composta da 4 cucine da campo, 20 macchine movimento terra miste e 71 tende con circa 500 posti letto disponibili. Sul posto sono al lavoro 25 squadre con volontari di protezione civile, 30 persone del Soccorso alpino (15 ad Amatrice e 15 ad Accumuli) e sei cani da ricerca.
Lo rende noto la Sala Operativa Unificata Permanente della Regione Lazio. Il 118 ha messo a disposizione i mezzi per l’allestimento di 4 punti medici avanzati; uno gia’ attivo ad Amatrice e uno in procinto di istallazione ad Accumuli, sulla base delle informazioni di sicurezza fornite dalla Protezione civile. Altre due strutture sono pronte per essere allestite in relazione alle necessita’. Stanno operando 40 ambulanze (30 della Regione Lazio e 10 fornite della Regione Abruzzo) e 7 elicotteri (3 della Regione Lazio e 4 forniti dalla Protezione civile nazionale) che trasportano feriti piu’ gravi negli ospedali romani.

AIUTI DALL’ABRUZZO

Una tendopoli, completamente autosufficiente, capace di ospitare 250 persone sara’ allestita nella giornata odierna a cura della Protezione civile della Regione Abruzzo, nel comune di Accumoli (Rieti). Nelle prime ore del pomeriggio la colonna mobile composta da mezzi, materiali e da un centinaio di uomini e donne appartenenti a 20 squadre di volontariato di protezione civile, raggiungera’ uno dei centri piu’ colpiti dal sisma dove si trovano centinaia di senza tetto. Sul posto sara’ presente, oltre al personale della Protezione civile della Regione Abruzzo, anche il sottosegretario alla Presidenza della Regione, con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca

CORPO FORESTALE

Il Corpo forestale dello Stato e’ mobilitato fin dalle prime ore di questa mattina nelle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma nell’area di Amatrice, Norcia, Accumuli e Arquata del Tronto. Ventiquattro pattuglie della Forestale, provenienti dai Comandi Regionali del Lazio, dell’Abruzzo e dell’Umbria, sono presenti attualmente nelle zone del terremoto per prestare i necessari soccorsi alla popolazione. Oltre a queste anche un gruppo partito dalla Suola del Corpo forestale dello Stato di Cittaducale, composto da quindici unita’ con al seguito tende, cucina da campo e il necessario per i primi soccorsi. Due elicotteri della Forestale stanno eseguendo i primi sorvoli di ricognizione. Altri tre elicotteri sono gia’ in prontezza operativa. In arrivo anche le unita’ cinofile specializzate per la ricerca di persone sotto le macerie. Tutti gli interventi del Corpo forestale che opera all’interno del sistema della Protezione Civile Nazionale sono coordinate dalla Centrale Operativa di Roma. L’azione del personale della Forestale si concentrera’ soprattutto nelle zone impervie del territorio, dove sono presenti numerosi casolari isolati.

ENEL

Il terremoto ha avuto conseguenze sulla rete elettrica ma non ha provocato danni agli impianti idroelettrici. Lo riferisce l’Enel, spiegando che al momento risultano disalimentate circa 6.000 utenze in particolare nei comuni di Accumoli, Leonessa e Amatrice nel Lazio. Interventi di ripristino sono in corso anche a Pescara del Tronto nelle Marche e Norcia e Cascia in Umbria. Non si registrano problemi alla rete elettrica in Abruzzo. Occasionali interruzioni di corrente saranno possibili in altre aree in funzione delle richieste di disalimentazione per consentire i soccorsi in sicurezza da parte di altri operatori. E-distribuzione, la societa’ del Gruppo che gestisce la rete elettrica, ha schierato una task force di oltre 150 persone per ripristinare gli impianti gravemente danneggiati nelle aree piu’ colpite dal terremoto. Altre squadre di tecnici stanno convergendo dai territori limitrofi. Per ridurre i tempi di ripristino del servizio, sono stati mobilitati anche gruppi elettrogeni. In alcune aree gli impianti danneggiati sono difficilmente raggiungibili per problemi alla viabilita’. L’azienda – si legge in una nota – partecipa al Comitato Operativo Nazionale del Dipartimento di Protezione Civile per coordinare gli interventi sulla rete elettrica e a supporto dell’allestimento di centri di accoglienza per gli sfollati. L’unita’ dedicata alla protezione Civile di Enel e’ inoltre in contatto diretto con i Comitati Operativi Regionali di Lazio, Marche e Abruzzo. E-distribuzione ha sempre attivo il suo call center per segnalazione di guasti al numero verde 803 500 ed il sito internet www.e-distribuzione.it.

FERITI A L’AQUILA

Ospedale di L’Aquila mobilitato a 360 gradi per affrontare l’emergenza del sisma che ha colpito la provincia di Rieti alle 3.36. Alle 4 i vertici della Asl, capitanati dal manager Rinaldo Tordera, insieme al direttore sanitario di presidio, Giovanna Micolucci, di cardiologia, Sabrina Cicogna, di emergenza urgenza, Tullio Pozone e del pronto soccorso, Luigi Valenti, hanno raggiunto il presidio per avviare le prime operazioni di soccorso. I primi feriti sono arrivati attorno alle 6 in ospedale per essere immediatamente assistiti. Per ora non e’ possibile stabilire il numero preciso ma sarebbero una decina: naturalmente il numero dovra’ essere aggiornato col passare delle ore. La direzione della Asl ha messo immediatamente a disposizione 60 posti letto, di cui 29 per l’area chirurgica, 20 per quella medica, il resto per altre discipline. Quattro i posti letto allestiti a rianimazione. Per oggi, al presidio aquilano, e’ stata sospesa tutta l’attivita’ chirurgica programmata poiche’ l’apparato e’ completamente a disposizione dell’emergenza. Sara’ invece garantita l’attivita’ ambulatoriale. A Montereale (L’Aquila) e’ stata allestita una postazione di posto medico avanzato dove vengono assistiti i codici bianchi e gialli, cioe’ quelli piu’ leggeri, per decongestionare il carico di lavoro che si riversa in questo momento sull’ospedale aquilano. “Tutte le nostre strutture del territorio”, afferma il direttore generale dell’azienda sanitaria Avezzano-Sulmona-L’Aquila rinaldo Tordera, “sono state messe a disposizione dell’emergenza Le operazioni per coordinare i soccorsi sono scattate subito dopo la scossa tellurica. I servizi piu’ interessati dell’ospedale si sono immediatamente attivati per far fronte alle richiesta di soccorso”.

SOCCORSI DA SPOLTORE (post Sindaco Di Lorito)

PARTITI I PRIMI SOCCORSI DA SPOLTORE a dare sostegno ai nostri fratelli che vivono il dramma e l’angoscia del terremoto.
Due ambulanze della Croce Rossa di Spoltore sono già partite con i relativi equipaggi per raggiungere ACCUMULI. Il Presidente Parisi, ha attivato la sala operativa locale già dalle 4,15. Venticinque volontari sono pronti a partire e la Squadra di supporto psicosociale è in stato di preallerta.
Pronta a partire anche la Protezione Civile Modavi di Spoltore attivata dal Presidente D’Orazio e in stretto contatto con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile

ABRUZZO – SITUAZIONE

Fortunatamente in Abruzzo non si registrano danni a persone o cose in conseguenza del terremoto delle 3.36 di stamani. La Protezione civile della Regione Abruzzo – fa sapere l’ufficio stampa dell’ente – informa che danni di lievissima entita’ hanno interessato alcuni edifici del comune di Montereale (L’Aquila) dove sono caduti calcinacci da alcuni cornicioni. Tecnici della Protezione civile stanno verificando in questo momento l’abitato di Vellecastellana (Teramo) dove, anche in questo caso, si starebbero valutando danni di lievissima entita’.

L’AQUILA SITUAZIONE

A seguito di ulteriori sopralluoghi, condotti dai tecnici del Comune dell’Aquila, la situazione in centro storico rimane invariata e non si segnalano danni a persone o strutture. Lo comunica il Centro operativo del Comune dell’Aquila (Coc). Subito dopo la forte scossa delle 3.36 il Coc aveva coordinato le associazioni di volontariato di protezione civile, per il presidio delle principali zone del territorio comunale, per eventuali necessita’ della popolazione. Subito aperto e illuminato lo stadio comunale Tommaso Fattori, cosi’ come sono state rese operative le aree di accoglienza di Murata Gigotti di Coppito (presidiata dalla protezione civile della Pro Loco di Coppito) e di piazza d’Armi (presidiata dalla Misericordia). Assistite anche alcune aree di attesa, tra parentesi, il gruppo dei volontari di protezione civile responsabile del presidio: Assergi (L’Aquila 2009), via Strinella (le associazioni nazionali alpini “Vaccarelli” e “Iacobucci”), Tempera e Pianola (Prociv Tempera), San Bernardino (Nuova Acropoli), Santa Maria di Farfa (Aquile bianche), Piazza Duomo (Prociv Tempera), Pettino (Gran Sasso soccorso), Torretta (Croce Bianca). Mezzi e tecnici comunali rimangono pronti per eventuali emergenze.

PENNE – SITUAZIONE

“Al momento non abbiamo rilevato danni a persone e cose, ci siamo attivati immediatamente dopo la prima scossa delle 3.36 per monitorare la situazione e attivare interventi sul territorio comunale dopo gli eventi sismici. C’e’ stata solo tanta paura”. Lo comunica il sindaco di Penne, Mario Semproni, che ha convocato subito giunta e tecnici comunali in Comune dopo la prima scossa delle 3.36 per fare il punto della situazione. Mentre il presidente del consiglio comunale e consigliere delegato alla Protezione civile, Antonio Baldacchini, ha attivato i dispositivi di soccorso alla popolazione che, dopo le prime scosse, si e’ riversata in strada. Le operazioni sono state coordinate dalla protezione civile comunale. Comunque, come gia’ annunciato dal governatore Luciano D’Alfonso, la forte scossa non avrebbe procurato danni di alcun genere in tutta la regione dove il sisma e’ stato comunque nettamente avvertito. Infatti, a scendere in strada non sono stati solo gli aquilani ma anche i cittadini di altri Comuni, Teramo in particolare. Da rilevare, tuttavia, che il terremoto ha provocato il crollo della parete est del Corno Piccolo del Gran Sasso, versante teramano. L’allarme era arrivato via Facebook dal rifugio Franchetti, a 2.433 metri di quota. A Penne sono giunte da Pescare due squadre di vigili del fuoco che hanno monitorato le abitazioni del centro storico. Il sindaco Semproni e la giunta hanno effettuato anche un sopralluogo nel presidio ospedaliero “San Massimo” dove hanno incontrato gli operatori sanitari in servizio. “Nelle prossime ore – ha aggiunto il sindaco Mario Semproni – avvieremo controlli approfonditi nelle strutture pubbliche per verificare la presenza di danni. Ora – conclude il primo cittadino – il nostro pensiero e’ rivolto alle comunita’ colpite dal sisma e alle famiglie delle vittime”. La protezione civile di Penne ha attivato un numero di telefono per segnalare eventuali danni: 337/91.57.45.