C’è un Abruzzo a due velocità che penalizzano fortemente l’economia regionnale. Per ridurre le distanze è necessario che la regione mantenga gli impregni presi con le parti sociale e soprattuto inizi subito le opere annunciate
Una debole ripresa è in atto che accentua l’aspetto duale dell’economia abruzzese: da una parte le multinazionali, grandi e medie imprese, che hanno sviluppato capacità innovative e il cui punto di forza sono le esportazioni, dall’altra le piccole e piccolissime imprese legate al mercato interno che non cresce.
“Il tessuto produttivo delle piccole e piccolissime imprese, che in Abruzzo rappresenta oltre l’85% del sistema imprenditoriale, è sempre più in difficoltà e rappresenta un elemento di debolezza strutturale della nostra economia e della crescita occupazionale,- afferma Spina –“.
“In questo quadro, i dati dell’INPS, nei primi 5 mesi del 2016 registrano un saldo positivo tra assunzioni e licenziamenti, di +11.179 rispetto al 2015. Abbiamo meno assunzioni a tempo indeterminato, mentre i voucher continuano a crescere. L’esplosione anche in Abruzzo del fenomeno dei voucher è da attribuire in parte alla facilità ed alla semplicità di impiego,- continua Maurizio Spina – ed è per questo necessario monitorarne l’applicazione per evitare che possano trasformarsi in un precario surrogato di contratti più stabili, ma è innegabile che rappresentano un indicatore importante della dinamicità del mercato del lavoro”.
“Gli andamenti delle assunzioni a tempo indeterminato risentono della riduzione degli incentivi, dunque sembra esaurirsi la grande spinta innescata dalla riforma del Jobs act, – così Spina ha commentato i dati presentati questa mattina alla Conferenza stampa organizzata con il Professore Giuseppe Mauro, per fare il punto sulla situazione economica ed occupazionale in Abruzzo.
“Non possiamo fare previsioni, ma possiamo affermare che il mercato del lavoro abruzzese rimane debole, nonostante il tasso di disoccupazione sia stabile ed il lieve calo dei disoccupati. Sul piano settoriale restano stabili l’agricoltura e l’industria in senso stretto, mentre sono in diffilcoltà i settori del commercio, turismo, servizi ed edilizia”.
Tra gennaio e giugno 2016, secondo i dati forniti dall’Inps, le ore di Cassa integrazione sono crollate rispetto all’anno precedente. Nei primi 6 mesi di quest’anno, invece, 34 mila disoccupati hanno usufruito di ammortizzatori sociali (mobilità, aspi, miniaspi, naspi, dis-coll ), rendendo questi strumenti sempre di più insostituibili nel garantire un reddito minimo a chi ha perso, definitivamente o temporaneamente, il posto di lavoro.
La crisi di quest’ultimo decennio, ha accentuato, in Abruzzo, un modello produttivo che avanza a due velocità: l’industria si sviluppa di più rispetto al settore terziario. I timidi ed incerti segnali di competitività sono sollecitati solo dalle esportazioni che sono in aumento, in modo particolare i mezzi di trasporto e l’elettronica. “Il sistema industriale, che ha difficoltà di sottodimensionamento delle infrastrutture immateriali (banda larga, ultralarga, disponibilità wifi, ecc), è caratterizzato dal 69% da imprese individuali che, insieme alle piccole e medie imprese, hanno bisogno di una maggiore attenzione. L’aumento esponenziale del PIL (+2,5) è il risultato di una ripresa economica, dopo un forte crollo degli anni precedenti, ma che non corrisponde ad uno sviluppo in termini occupazionali”, – ha evidenziato il Professore Mauro nel suo intervento.
“Sarà difficile far crescere un’occupazione stabile e duratura se non si coniuga la timida crescita economica a quella occupazionale – per il Segretario della CISL, – per questo creare Lavoro deve restare il primo obiettivo da perseguire, mettendo in campo le risorse disponibili per politiche attive di reimpiego e occupabilità e la proroga del progetto di Garanzia Giovani.
Un primo passo importane, per il rilancio della nostra Regione è quello di avviare e realizzare i 77 progetti infrastrutturali previsti nel MASTERPLAN ABRUZZO e i 32 progetti per l’economia sottoscritti con la firma del PATTO PER LO SVILUPPO, che metterebbero in circolazione 630 milioni di risorse negli anni 2016-2017. Va inoltre definita l’intesa con la Regione per l’attrazzione di nuovi investimenti e la riduzione della pressione fiscale che i cittadini continuano a pagare a causa del deficit della sanità.
L’attenzione dell’Abruzzo al mondo delle piccole imprese non deve venir meno, prevedendo la realizzazione dei bandi sull’internazionalizzazione, la ricerca e il credito, come previsti nel Patto per lo sviluppo e politiche di sostegno per la costituzione di reti di impresa, per favorire la loro crescita dimensionale.
“Il confronto, strutturato e costante, con la Giunta regionale deve continuare anche sulle politiche delle riforme: dall’unificazione dei centri di ricerca regionali e al completamento di quelle avviate, trasporti, consorzi industriali e sanità. Noi vigileremo affinché il Presidente Luciano D’Alfonso assuma fino in fondo le sue responsabilità e realizzi gli impegni sottoscritti – ha concluso Maurizio SPINA”.