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“Dalla vittoria rimasta solo “virtuale” a una pesante sconfitta. Anche per i porti abruzzesi siamo costretti ad assistere a un film già visto con i proclami, gli spot e le promesse del presidente D’Alfonso che vengono sistematicamente smentiti. E’ stato infatti approvato il decreto Madia che sancisce ufficialmente che spetta al Porto di Ancona l’Autorità di Sistema Portuale  del Mare Adriatico Centrale che comprende gli scali abruzzesi di Pescara e Ortona oltre a Pesaro, Falconara e San Banendetto del Tronto”. E’ quanto dichiara il presidente della Commissione Vigilanza, Mauro Febbo che spiega come “non si è verificato nessun miracolo, nessun cambio di rotta nonostante gli annunci trionfali per l’approvazione di un emendamento proposto dal presidente D’Alfonso, ricordate la diretta della firma dell’emendamento con Delrio (sic !!!); l’Abruzzo rimane sotto Ancona e non passa a Civitavecchia come aveva anticipato trionfalmente, e arroganza, anche dall’ex sottosegretario D’Alessandro. Non è andata in porto l’operazione Civitavecchia così come sono ancora al palo le opere strategiche per il porto di Pescara e Ortona, foro della diga foranea e dragaggio. Cosa ne sarà della governance degli scali portuali dopo che per mesi abbiamo gridato ai quattro venti che non volevamo stare sotto Ancona? Ora sarà difficile recuperare il rapporto con Ancona – conclude Febbo – ma questa ennesima brutta figura che si ripercuoterà sull’economia abruzzese spero sia di insegnamento, e mi auguro l’ultima, per D’Alfonso e i suoi ventriloqui. Abbiamo impegni importanti da mantenere come la questione Rayanair, la Fondovalle Sangro, il Masterplan, tutti grandi annunci fino ad oggi, speriamo di tramutarli in fatti e soprattutto rivolgo di nuovo un invito a D’Alfonso: ‘non dire gatto se non l’hai nel sacco’”