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Da oltre 25 anni la città si interroga e propone soluzioni per l’area di risulta. E’ infatti dal 1981, prima ancora della definizione progetto della nuova stazione, che Amministrazioni comunali, Università, presenze Culturali cittadine si cimentano sul cosa fare nell’Area di Risulta. Ognuno di questi soggetti  ha prodotto delle idee e delle ipotesi, diverse, alcune più incidenti di altre, ma tutte volte a trasformare il grande “vuoto urbano”  di ben 11 ettari, situato proprio nel cuore della città in un’occasione di crescita qualitativa per la qualità della vita della città. Nessuna delle proposte è stata inutile, tutte hanno concorso a dare consapevolezza che le scelte di base sono quelle che si sono consolidate nell’immaginario collettivo, un parco urbano significativo, un numero adeguato di parcheggi, il punto di arrivo e scambio fra trasporto su gomma e ferro, una vocazione a localizzarvi un attrattore culturale di livello regionale o oltre.

Pescara si avvia a compiere i suoi primi 100 anni di vita e, ricorrendo ad una citazione “se non ora quando?”, è tempo di decidere come e cosa fare, trovare le procedure migliori  e realizzare quest’opera: su di essa si può cominciare a realizzare l’idea di città per il dopo 2027 che la città desidera.

Non ho parlato a caso dell’intera città, non è iniziativa che possa riguardare la sola maggioranza o le minoranze oggi in Consiglio Comunale, il cosa fare è scelta che riguarda tutti i pescaresi e, forse, anche i cittadini di un’area vasta, di maggiori dimensioni per cui l’area di risulta rappresenta una indubbia polarità.

Questa è la sfida di oggi, una sfida che appartiene all’intero Consiglio Comunale e alla città: mettere a frutto il patrimonio di conoscenze che abbiamo per arrivare finalmente ad un risultato concreto e il più possibile condiviso. Io sono il Sindaco di tutti i pescaresi e voglio e debbo scommettere sul futuro della città: è arrivato il momento di concentrare su questi 11 ettari le nostre intelligenze e capacità di proposta.

Dobbiamo farlo ora e insieme, tutti i Consiglieri Comunali, i soggetti culturali, le rappresentanze sociali, i portatori d’interesse della città e la pluralità dei cittadini potranno, se vorranno, essere l’anima di questo processo di condivisone.

Al termine della fase di ascolto e di scambio di idee, le sollecitazioni pervenute verranno sottoposte ad un Comitato di Saggi, indipendente dall’Amministrazione, che sappia sintetizzare e portare all’attenzione dell’Amministrazione ogni suggerimento utile e realizzabile.

L’unico limite che pongo è proprio quello della realizzabilità: abbiamo consapevolezza che non è più momento di voli pindarici, ma di metodi di lavoro certi. Affrontiamo un’operazione da 43 milioni, di cui 12 coperta da risorse pubbliche, grazie al Masterplan. Perché diventi possibile, occorre che l’operazione possa essere messa sul mercato e qualche investitore la trovi remunerativa. Fin da oggi le valutazioni fatte dalla Sinloc, il soggetto a cui abbiamo sottoposto la fattibilità economica delle attività, ci informano che senza le risorse del Master Plan (i 12 milioni di euro) per cui ringraziamo la Regione, non sarebbe stato possibile ipotizzare un piano finanziario accettabile per un investitore privato.

La valutazione del rischio di impresa è una variabile che incide sulla bancabilità del piano (da cui gli investitori traggono i capitali) e quindi sulla reale possibilità di realizzazione delle opere. Le analisi condotte escludono l’ipotesi che aumentando i volumi immobiliari cresca il TIR Equity, perché per questi sussiste il potenziale (ma concreto) pericolo di invenduto che aumenta l’alea di rischio per l’investitore.

In questa area arrivano ogni giorno circa 29.000 persone con i bus e treno e altri 4.100 con le macchine.

E’ qui che si misurano le sorti del Centro Commerciale Naturale del centro città che passano da una utenza potenziale di 7,6 utenti per attività (considerando solo i residenti), a circa 200/300 utenti per attività

commerciale, considerando che i parcheggi, la stazione e il terminal bus aprono  il CCN all’intera area vasta  ovvero a circa 460.000 abitanti.  Siamo davvero uno snodo per la Regione, abbiamo un ruolo polare che non possiamo più sottovalutare.  Rafforzare questo ruolo, significa metterci al centro di scambi economici e sociali importanti che ci rafforzeranno sotto tanti punti di vista.

Abbiamo la grande opportunità di divenire uno snodo sostenibile. L’Area è infatti anche il fulcro naturale di sistemi di trasporto urbano che mette “a sistema” strade, mezzi di trasporto elettrici, ciclovie, trasporto urbano tradizionale, car-sharing, bike-sharing, mobilità capaci di farci diventare una vera smart city e accrescere il benessere e la qualità della vita di tutti i cittadini.

Apriamo oggi questa fase di coinvolgimento ed ascolto, il primo appuntamento è per il 16 giugno con i portatori d’interesse, ne seguirà un altro a fine mese con l’intera città. E’ a disposizione il sito web http://versopescara2027.comune.pescara.it/ dove saranno caricati documenti e immagini e dove sarà possibile inviare idee e suggerimenti.

Gli approfondimenti tecnici ad oggi condotti hanno prodotto le “regole” per la valutazione tecnico-economica di cosa si vuole realizzare.  Le scelte per pervenire al progetto preliminare  sono un libro da scrivere: quanto all’oggi elaborato è solo un punto di partenza necessario per consentire che il dibattito produca scelte fattibili.

Le soluzioni tecniche, ambientali, funzionali, architettoniche lasciano ampi spazi alla proposta scaturente dalla città, ferma restando la necessità che risulti verificata la congruenza economico finanziaria di quanto proposto.

In definitiva  IL FUTURO SIAMO TUTTI NOI e possiamo scriverlo insieme.

 

Ivano Martelli: “E’ il momento di agire, idee e fondi pubblici a disposizione sono un treno atteso da quasi trent’anni e che non ripasserà ancora per le aree di risulta”.

 

A tutti è evidente che l’attuale situazione che ormai si perpetua da 30 anni non è solo insostenibile, ma è per certi versi paradossale. Una area di 110.000 mq a ridosso del centro commerciale della città non può e non deve essere e rimanere un parcheggio: deve contenere funzioni vitali e strategiche per una Pescara che vuole guardare al proprio futuro con ottimismo e fiducia.

Quando questa Amministrazione si è impegnata a cambiare il destino delle aree di risulta, si sono poste le basi di un lavoro capace di condurre al migliore utilizzo dell’area. Innanzi tutto si è partiti dal considerare la vocazione del luogo, strutturata nel tempo e sedimentata in tutti noi e nei cittadini Pescaresi, che è quella di: grande verde urbano (polmone della città); luogo di sosta (con parcheggi possibilmente sotterranei); snodo infrastrutturale;            area per un edificio destinato ad attività culturali. In sintesi si è ripartiti dal progetto del 2004/2005 dell’Architetto Monestiroli.

Ovviamente una cosa sono gli intenti di una Amministrazione, altra cosa è capire come essi siano sostenibili sul piano economico finanziario. Appunto per questo è stato affidato alla società Sinloc uno studio di fattibilità economico-finanziaria che sostenesse ovvero bocciasse quelle ipotesi progettuali in campo, capendo così fin da subito, che l’edificio destinato ad attività culturali, per il consistente impiego di risorse (30.000.000), non poteva rientrare in questa valutazione, perlomeno non in questa fase.

Quindi il coinvolgimento di capitali privati per la realizzazione dell’opera. Cosa poteva mettere sul piatto l’Amministrazione? Sono 2 le cose: la gestione dei parcheggi e        possibilità edificatorie da riversare sul mercato immobiliare.

Partendo da uno scenario base, escludendo di volta in volta le ipotesi meno realizzabili, siamo giunti all’ipotesi che è forse la più concreta, che abbiamo definito scenario target, perché centra tutti gli obiettivi che ci eravamo dati, rispondendo alle esigenze funzionali del luogo e quindi della città, ma ha anche una sua sostenibilità economico- finanziaria, è come si dice in gergo, un’operazione bancabile!!

Ci siamo arrivati aumentando il numero dei parcheggi in gestione non solo all’Area di risulta ma anche ad 800 parcheggi del quadrilatero e grazie anche al consistente apporto di capitale pubblico pari a 12 milioni di euro previsto nel Master Plan.

Oggi abbiamo uno schema, che non è ancora un progetto, ma indica funzioni, quantità e valori economici, che intendiamo mettere sul tavolo della condivisione, dell’ascolto. Un lavoro che ci dice, e dice alla città, che è possibile questa volta, trovare una soluzione definitiva a quell’area e anche che non possiamo perdere quest’ultimo treno, perché in futuro non avremo più occasioni di avere su questo progetto fondi pubblici così consistenti”.

 

Il vice sindaco Enzo Del Vecchio: “L’area di risulta sarà epicentro di un sistema  mobilità sostenibile di area vasta e della nuova vivibilità cittadina”

 

“Abbiamo davanti a noi un’occasione troppo grande . Abbiamo intenzione di condividere il percorso che cambierà in meglio l’Area di Risulta, attraverso la fase di confronto e ascolto con i portatori di interesse e della città. Siamo consapevoli del lavoro fatto e sicuri che questa volta è possibile trovare una soluzione definitiva.

Uno degli elementi più forti dello scenario è quello che vede sull’area di risulta concentrarsi uno snodo fondamentale della mobilità cittadina. Uno snodo che vogliamo diventi sempre più sostenibile: lì ci sarà il terminal bus, terminal per i taxi, i parcheggi, strutture per la mobilità sostenibile.

La funzione principale ad oggi riguarda i parcheggi, come dimostra l’azione fatta da questa Amministrazione nell’essere riusciti a risanare Pescara Parcheggi. Questo consente di mettere sul piatto della bilancia un budget che è determinato dal valore che l’area produce e che funge da volano per il soggetto che si aggiudicherà l’opera, poiché dai parcheggi viene fuori una risorsa economica molto importante per il mercato e per il futuro. Lo studio guarda in prospettiva, riguarda valore e produttività delle aree di sosta e produce una visione che realizza la piena fruibilità dell’area alla comunità, a chi attraversa Pescara, a tutto il comprensorio di Comuni e territori che ogni giorno la sceglie”.