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“Il presidente D’Alfonso potra’ aver fatto strappare tutti i cartelli che vuole, ma nulla cambia il fatto che oggi siamo a ‘+18 giorni’ dalla mancata approvazione del Piano regolatore portuale e dall’apertura della diga foranea, ‘+18 giorni’ che si aggiungono ai +24 mesi di false promesse, di bugie vere e proprie e di asinerie. La stagione balneare 2016 a Pescara si e’ gia’ aperta con una raffica di divieti di balneazione su tre quarti del litorale e, checche’ il vicesindaco Del Vecchio cerchi auto-giustificazioni risibili, la colpa e’ esclusivamente di una classe politica dirigente Pd che in due anni non e’ stata capace di fare l’unica opera utile: dare a Pescara un nuovo Piano regolatore portuale e sfondare la diga foranea. E questo non e’ accaduto perche’ ne’ il sindaco Alessandrini ne’ il governatore D’Alfonso sono stati capaci di consegnare i documenti richiesti al Consiglio Superiore dei lavori pubblici”. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri. “Come ampiamente previsto, Ministero e Sovrintendenza hanno sbugiardato per l’ennesima volta due amministrazioni Pd, quella comunale e quella regionale, che avevano tentato di confondere le acque e allontanare lo spettro di una stagione estiva con mille divieti di balneazione, lanciando il progetto di una fantomatica barriera galleggiante in mare, capace, a dir loro, di fermare l’inquinamento – ha ricordato Sospiri – un progetto dal costo di ben 400mila euro e che avrebbe comunque miseramente fallito la sua mission. Dopo interviste, conferenze stampa, presentazioni in pompa magna, oggi fa sorridere vedere un imbarazzatissimo vicesindaco-tuttologo Del Vecchio che tenta maldestramente di scrollarsi di dosso l’ennesimo fallimento della propria consiliatura, che invece gli resta ben appiccicato. La stagione turistico-balneare di Pescara del 2016 si e’ aperta con il divieto di fare il bagno in mare, e ci addolora pensare alla disperazione di centinaia di balneatori, che stanno gia’ oggi vedendo crollare prenotazioni di palme, ombrelloni e presenze. Ci addolora perche’ questo tracollo si ripercuotera’ su tutta l’economia cittadina, sull’intero comparto e il relativo indotto, e non saranno due concertini a risollevare le sorti della citta’. Il 6 maggio scorso, proprio per essere da pungolo a due amministrazioni inerti, avevamo esposto in piazza Unione, sulla facciata del Palazzo regionale, un calendario con dei cartelli, aggiornati quotidianamente, per contare quanti giorni ancora dovranno passare prima dell’apertura della diga foranea. Cartelli che hanno infastidito il governatore, il quale ne ha ordinato la rimozione: inutile, questo non cancella i ‘+18 giorni’ gia’ trascorsi dal 6 maggio scorso. La diga resta un muro insormontabile, il Piano regolatore portuale non e’ stato approvato e – ha aggiunto il capogruppo – la stagione balneare di Pescara e’ stata ormai massacrata”.