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Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, in qualità di Vicepresidente Nazionale ANCI, delegato dal Presidente Nazionale Anci, Piero Fassino, questa mattina è intervenuto, presso la sede nazionale della Confcommercio, in piazza G. Belli, a Roma, alla presentazione delle attività progettuali previste a seguito della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa fra Anci e Confcommercio-Imprese per l’Italia del 23 aprile 2015 che ha dato vita ad una collaborazione strategica per la riqualificazione e la rigenerazione del tessuto urbano anche alla luce delle opportunità offerte dagli strumenti finanziari europei.

L’incontro ha visto gli interventi del presidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, del Viceministro dell’Economia Enrico Zanetti, del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei, Sandro Gozi.

«Oggi Anci e Confcommercio ribadiscono la volontà di dare un modello ai Comuni sperimentatori e all’intero Paese, creando una chance in più per far crescere i territori, migliorare la qualità della vita e dare una opportunità in più al commercio di essere protagonista delle comunità» Lo ha detto il Sindaco nel corso del suo intervento promosso da Anci e Confcommercio allo scopo di avviare una collaborazione strategica per riqualificare e rigenerare il tessuto urbano, molto colpito dalla crisi economica.

«Città e Confcommercio, insieme, possono costruire politiche europee più vicine alle realtà nazionali, alle esigenze dei cittadini ed alle istanze dei territori. Il Protocollo sottoscritto potrà avviare un sistema virtuoso dove si possano pienamente cogliere le opportunità partendo proprio dall’uso mirato delle risorse Ue. E’ un fatto – sottolinea il Sindaco – che in questi anni Regioni ed Enti locali non sono stati in grado di spendere al meglio queste risorse, spesso per la mancanza della professionalità necessaria per rispondere ai bandi europei. Sono certo che anche grazie alle buone pratiche già avviate nei 44 Comuni sperimentatori questo gap si colmerà.

I Comuni credono fortemente in questo protocollo che crea la giusta sinergia con le realtà commerciali che portano avanti il nostro Paese e sono l’ossatura sociale delle nostre comunità. I sindaci da istituzione più vicina ai territori, vogliono essere un significativo ingranaggio per tornare ad essere protagonisti in Europa.

Due punti – ha poi proseguito il Sindaco – possono contribuire a far decollare l’alleanza Comuni-Commercio per cambiare il volto delle Città: 1) La sburocratizzazione delle procedure  2) Lo sblocco del turnover del personale degli Enti locali. Lo sblocco serve per poter assumere nella PA persone portatrici di una nuova visione della conoscenza, tanto più che l’età media dei dirigenti nei Comuni è di 65 anni, mentre soltanto l’1% di essi ha meno di 40 anni.

L’auspicio è che i piani regolatori cittadini diventino strumenti per leggere veramente le vocazioni dei territori e sviluppare progetti concreti di crescita. Queste pianificazioni non devono essere semplici lottizzazioni ma devono partire dallo studio profondo della vicenda storico ed urbanistica di ogni città.

Anci e Confcommercio – ha concluso il Sindaco – vogliono remare dalla stessa parte, solo in questo modo saremo in grado di ottenere dal Governo anche importanti modifiche normative, come sulla cedolare secca. Una misura che, se cambiata, non potrà che aiutare l’utilizzo dei locali sfitti nei centri urbani da parte di coloro che vogliono fare impresa».

Al Protocollo, che prevede la sperimentazione di nuove modalità e prassi urbanistiche per frenare un ciclo economico depressivo che ha generato un impoverimento visibile e non statistico delle Città in termini di servizi ai cittadini e di danno economico alle imprese, hanno finora aderito 44 Comuni da 15mila abitanti in su, fino a Torino, Venezia e Palermo.

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