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La pubblicazione delle intercettazioni sull’ordinanza di divieto di balneazione falsificata conferma una irresponsabilità ed un cinismo pericolosi da parte di Alessandrini e Del Vecchio, ma allarga il discorso ai vertici amministrativi del Comune. Il Sindaco chiama in causa il direttore generale, il dirigente dell’ambiente ed il sempre presente Guido Dezio, che avrebbero partecipato alla riunione in cui si è deciso il balletto delle ordinanze fantasma. Un piano concertato per ingannare i cittadini. Ma v’è di più. Il Sindaco al primo interrogatorio ha mentito anche al giudice. Ha nascosto la verità, dicendo che aveva emesso l’ordinanza il primo agosto, e solo dopo che il giudice gli ha fatto ascoltare l’intercettazione ha confessato che l’ordinanza l’aveva firmata il tre agosto retrodatandola all’uno. Sorvolo sulle falsità dette in Consiglio comunale, d’altra parte il piano prevedeva proprio l’inganno istituzionale all’opposizione colpevole di fare il proprio dovere. Quindi: falsa l’ordinanza, falsa la pubblicazione, falsa la prima dichiarazione al giudice, false le dichiarazioni in Consiglio comunale, le uniche circostanze vere sono state il mare inquinato ed i tanti cittadini che ignari hanno fatto il bagno nei liquami per colpa del Sindaco e dei suoi compagni.

Le dimissioni sono inevitabili. Pescara ha bisogno di un Sindaco vero,  non di un Sindaco falso!