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Le trattative per la formazione della giunta comunale di Pescara al centro delle audizioni dei testimoni comparsi, stamani, davanti al giudice del tribunale civile del capoluogo adriatico, nell’ambito della causa civile promossa dal politico pescarese Gianni Teodoro nei confronti della capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Pescara, Enrica Sabatini. Gianni Teodoro ha avanzato la richiesta di un maxi risarcimento da 250 mila euro nei confronti della consigliera pentastellata, relativamente al discorso pronunciato in consiglio comunale dalla Sabatini il 7 luglio del 2014, in occasione dell’insediamento della giunta Alessandrini, contro la nomina di Veronica Teodoro, figlia di Gianni. “Da quanto emerso in udienza – ha detto Andrea Colletti, senatore del Movimento 5 Stelle e avvocato difensore di Enrica Sabatini – siamo di fronte a consiglieri e assessori di maggioranza che votano a loro insaputa. Hanno detto tutti di non essere a conoscenza delle trattative che hanno portato alla formazione della giunta Alessandrini e alla nomina della Teodoro”. Nello specifico, il giudice ha rivolto al presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, agli assessori Giovanni Di Iacovo e Paola Marchegiani e ai consiglieri Pietro Giampietro e Francesco Pagnanelli, domande finalizzate a fare chiarezza relativamente alle trattative che hanno portato alla formazione della giunta Alessandrini e alla nomina di Veronica Teodoro. “A quanto pare – ha aggiunto Colletti – solo il sindaco Alessandrini, insieme alla Ciafardini e a Presutti, hanno preso parte alle trattative. Gli avvocati della Teodoro sostengono che il padre Gianni non fosse d’accordo sulla nomina della figlia, ma dalle testimonianze rese in precedenza da Alessandrini, Ciafardini e Presutti questa circostanza non e’ emersa”. Secondo i legali di Veronica Teodoro, gli avvocati Dante Angiolelli e Fabio Di Paolo, “e’ stato confermato il nostro assunto. Il nome di Veronica non e’ mai stato fatto dal padre Gianni, che anzi era contrario alla sua nomina ad assessore. Il nome della Teodoro – hanno sottolineato – e’ stato fatto solo dal delegato della lista Mirko Velluto, in seguito ad un aut aut della maggioranza, che pretese fosse indicato il nominativo di una donna”. “C’e’ stata una valutazione politica degli organi politici della lista civica – hanno aggiunto – che individuarono il nome di Veronica come rispondente alle caratteristiche e alle qualita’ morali richieste dal sindaco Alessandrini”. Tra i testimoni anche Veronica Teodoro, citata dalla difesa di Sabatini, e lo zio Maurizio, ex consigliere regionale. “A Veronica sono state rivolte domande sui suoi studi universitari – hanno detto i legali dell’assessore -. Ha spiegato che frequentava la facolta’ di giurisprudenza di Bologna e che gia’ tempo prima delle elezioni era tornata a vivere a Pescara, recandosi in Emilia solo per sostenere gli esami”. Si torna in aula terra’ il 13 aprile prossimo. In quell’occasione saranno presi provvedimenti in merito al prosieguo della causa.

Ho partecipato a consigli comunali molto accesi, che in qualche modo hanno fatto giurisprudenza. Il mio invito e’ da una parte a mantenere i toni entro i limiti e dall’altro a mantenere il dibattito all’interno di un ambito politico”. Lo ha detto il presidente del consiglio comunale di Pescara, Antonio Blasioli, a margine della testimonianza rilasciata oggi davanti al giudice del tribunale civile del capoluogo adriatico, nell’ambito della causa civile promossa dal politico pescarese Gianni Teodoro nei confronti della capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Pescara, Enrica Sabatini. Gianni Teodoro ha avanzato la richiesta di un maxi risarcimento da 250 mila euro nei confronti della consigliera pentastellata, relativamente al discorso pronunciato in consiglio comunale dalla Sabatini il 7 luglio del 2014, in occasione dell’insediamento della giunta Alessandrini, contro la nomina di Veronica Teodoro, figlia di Gianni, nominata assessore all’eta’ di 19 anni. “Mi e’ stato chiesto se ero a conoscenza di trattative per la formazione della giunta comunale – ha aggiunto Blasioli – ma ho spiegato che non avendo partecipato ad alcuna riunione non ne sapevo nulla”. Sulla stessa questione sono stati ascoltati anche l’assessore comunale Giovanni Di Iacovo (Sel), e l’ex consigliera comunale di centrodestra, Daniele Arcieri Mastromattei. I due hanno detto di non essere a conoscenza di trattative. “E’ la prima volta che entro in un’aula di tribunale – ha detto Di Iacovo – e devo dire che lascia sempre un po’ di amarezza quando la battaglia politica si sposta su questo piano”. “Il diritto di critica – ha sottolineato Arcieri – resta un punto fermo, ma nel caso specifico e’ difficile valutare se sia stato superato, anche perche’ si tratta di questioni che attengono a parametri molto soggettivi”.