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Sabato 12 e domenica 13 marzo prossimi, dalle ore 9 alle 13, l’autoemoteca dell’Avis sarà disponibile per le donazioni di sangue da parte dei cittadini all’interno del Distretto sanitario di Francavilla al Mare. Il progetto è alla sua terza edizione e mira a dare maggiore impulso alla raccolta, per contribuire a ridurre la carenza di sangue che continua a registrarsi in ambito provinciale.
«Stiamo lavorando per fare in modo che la sede distrettuale diventi per l’Avis di Francavilla al Mare, oltre che un centro di raccolta, il luogo dove poter sottoporsi annualmente a indagini mediche e strumentali, come l’elettrocardiogramma, e agli esami a tutela della salute dei donatori (creatina, glicemia, colesterolemia)»: è quanto afferma Rosa Borgia, direttrice del Distretto sanitario, offrendo piena disponibilità a collaborare con l’Avis locale.
«Fornire ai donatori questi servizi – secondo Borgia – significa favorirne l’affluenza». Dall’Avis invitano a donare il sangue e spiegano che, con l’applicazione delle nuove regole, da quest’anno, non sia più possibile raccogliere il sangue dai volontari che si presentano occasionalmente a donare sull’autoemoteca. Per donare infatti, è necessario che il candidato donatore sia preventivamente dichiarato idoneo dopo specifici test clinici. Il potenziale nuovo donatore può però essere accolto sull’autoemoteca per l’analisi del sangue, poi sarà il centro trasfusionale di riferimento a chiamarlo per completare gli accertamenti e dare il via libera alla donazione.
«In collaborazione con il dottor Colamartino, direttore del Centro regionale sangue – prosegue Borgia –, si sta analizzando la possibilità per i donatori di fruire delle suddette prestazioni sanitarie propedeutiche alla donazione (oggi garantite dai Centri Trasfusionali) anche nel Distretto. Va sottolineata la grande attenzione che ha posto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, firmando un decreto interministeriale per garantire la retribuzione e la contribuzione figurativa anche a quei donatori di sangue e di emocomponenti ai quali il medico del Servizio trasfusionale abbia certificato la non idoneità alla donazione. Il provvedimento, preso d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle finanze, serve a incentivare la promozione della donazione di sangue e per andare incontro a quei cittadini che, pur ispirati dal valore della volontarietà e gratuità, siano riconosciuti inidonei alla donazione».