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“Tutti ne parlano ma nessuno l’ha vista. E’ ancora fitto il mistero intorno alla delibera approvata dalla Giunta regionale  che fissa i criteri del procedimento amministrativo finalizzato alla costruzione del nuovo ospedale di Chieti che il Governo D’Alfonso reputa un’opera “strategica e urgente”. A oggi però gli abruzzesi devono sorbirsi solo gli annunci e la propaganda di questa maggioranza, che ipocritamente promette l’interessamento dell’autorità anti corruzione, senza però che ci sia data la possibilità di leggere i contenuti di questo importante provvedimento che non è stato ancora pubblicato”. E’ quanto dichiara il presidente della commissione di vigilanza, Mauro Febbo che torna a criticare l’ormai consueta “censura” che il presidente e la sua giunta attuano sulle delibere licenziate dall’esecutivo. “E’ un atteggiamento stucchevole – rimarca Febbo – e irrispettoso nei confronti dei cittadini e dei rappresentanti dell’opposizione che troppo spesso sono costretti ad attendere settimane prima di poter finalmente prendere visione degli atti governativi. Quello che dovrebbe essere un sacrosanto diritto insomma con D’Alfonso è diventato un lusso, alla faccia delle promesse elettorali di trasparenza e di una Regione come “casa di vetro”.  Ora mi chiedo, per tutelare i nostri diritti , dovremmo rivolgersi ancora alla Procura della Repubblica?  Siamo di fronte alla stessa situazione creatasi intorno al famigerato decreto commissariale che sanciva il trasferimento dei posti letto dalle strutture private di Chieti verso quelle di Pescara e Città Sant’Angelo. Un documento uscito magicamente solo nel corso di una Commissione di Vigilanza e i cui contenuti sembra fossero a disposizione solo di qualche “privilegiato”. Invito D’Alfonso e Paolucci a una maggiore responsabilità perché questo modo di fare sta diventando assolutamente intollerabile”.