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“A Montesilvano e Spoltore sono rimasti solo loro, sindaci e consiglieri comunali, di destra e di sinistra, ad essere contrari alla nascita della Nuova Pescara, in una difesa estenuante del proprio orticello ed incuranti della volonta’ espressa dai cittadini”. Questo il commento del consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, primo firmatario della proposta di legge per la nascita del nuovo Comune, sulla mozione approvata dal Consiglio comunale di Montesilvano per contrastare il progetto di fusione. “Sono mesi, ormai – ha spiegato Mercante – dal 25 maggio 2014, giorno che ha sancito la vittoria netta dei si nel referendum sulla Nuova Pescara, che si susseguono dichiarazioni di contrarieta’ alla fusione dei tre Comuni da parte degli amministratori di Montesilvano e Spoltore, con le scuse piu’ varie. L’ultima, quella messa in campo dal Consiglio comunale di Montesilvano, ad eccezione ovviamente dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, per giustificare l’approvazione della mozione, ha veramente dell’assurdo. Con un ordine del giorno, iscritto e votato per giunta in violazione delle norme regolamentari, si e’ voluto delegittimare la volonta’ popolare espressa con il referendum facendo credere che si sia trattato di un cosiddetto voto di pancia. Come a voler dire che i cittadini quel 25 maggio non hanno capito nulla dei voti espressi. Affermazioni gravissime messe per giunta nero su bianco che offendono tutti gli abruzzesi”. “Ai consiglieri di Montesilvano e Spoltore – ha continuato Mercante – vorrei ricordare che le strade sono due: o si accetta il voto espresso dai cittadini e lo si accetta in toto, giacche’ non esiste una volonta’ di serie A ed una di serie B, o non lo si accetta e, quindi, l’unica strada da percorrere e’ quella delle dimissioni, visto che loro stessi sono stati eletti quello stesso giorno, dagli stessi cittadini e con quegli stessi voti. Mi pare, invece, che questo sia solo l’estremo tentativo di salvaguardare la propria poltrona e le proprie prebende. E lo dimostra il fatto che si continua a proporre una gestione unitaria di servizi senza cancellare, pero’, le tre municipalita’ dimenticando che la fusione serve proprio a questo: a gestire, cioe’, in maniera unitaria funzioni e servizi, con il vantaggio, pero’, di ridurre drasticamente i costi della politica e del personale, di usufruire dei contributi statali e regionali e della maggiore attrattivita’ e competitivita’ che solo un polo metropolitano puo’ esercitare”. “E’ ora di finirla con tutte queste strumentalizzazioni della volonta’ popolare – ha concluso Mercante – i cittadini vogliono la Nuova Pescara. La smettano tutti questi amministratori di pensare solo a se stessi altrimenti rimarranno come gli ultimi giapponesi a combattere per uno scranno nel palazzo senza accorgersi che i cittadini, nel frattempo, hanno dato un volto nuovo all’Abruzzo”.