CONDIVIDI

La Squadra Mobile ha tratto in arresto Maksym Chernysh, ucraino di 25 anni residente a Francavilla sl Mare, pregiudicato, tossicodipendente, responsabile del reato di omicidio commesso in danno di: Arkadiusz Miksza giovane polacco di 22 anni residente a Pescara, pregiudicato, tossicodipendente, e della madre Krystyna Miksza, polacca di 53 anni, incensurata. Il duplice omicidio è avvenuto nella mansarda al 2° piano di un edificio ubicato in via Tibullo, 25 a Pescara. Nel corso dell’intervento sono state sequestrate le armi usate dall’assassino: una mazza da baseball ed un coltello da cucina. Sono incorso indagini per ricostruire l’esatta dinamica degli eventi e per delineare il movente dell’azione delittuosa, verosimilmente scaturita da una lite per futili motivi. Nella tarda serata l’arrestato è stato interrogato presso gli uffici della Questura dal PM di turno, circostanza in cui ha ammesso le proprie responsabilità. Al termine l’arrestato è stato tradotto presso la locale casa circondariale.

“Abbiamo litigato, sono stato aggredito con la mazza e il coltello e mi sono difeso”. E’ quanto sostenuto ieri sera davanti al pm, Savatore Campochiaro, da Maxym Chernysh

“Abbiamo dato dimostrazione di grande efficienza, peraltro nell’immediatezza del fatto, lavorando in grande sinergia e con la perfetta sintonia di tutti i settori. Per questo siamo molto soddisfatti”. Lo ha detto il questore di Pescara, Paolo Passamonti, a proposito del duplice omicidio avvenuto ieri pomeriggio in citta’ e per cui e’ finito in manette Maksym Chernish, ucraino, 26 anni da compiere a maggio. “C’e’ stata una collaborazione a tutto tondo, reale e non solo di facciata – ha detto il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Paolo Piccinelli – La risoluzione in tempi brevissimi di un duplice omicidio e’ la dimostrazione del fatto che si collabora e che insieme le cose si fanno bene”. Da parte sua, il dirigente della squadra mobile, Pierfrancesco Muriana, ha sottolineato “l’intuito e il coraggio della pattuglia della polizia che ha individuato e bloccato l’ucraino”, mentre il comandante del nucleo investigativo dei carabinieri, il maggiore Massimiliano Di Pietro, ha evidenziato “la collaborazione fornita dai cittadini che hanno dato indicazioni importanti: la signora che abita al primo piano della palazzina e un ragazzo che, a passeggio con il cane, ha visto il borsone”.

Maksym Chernish, l’ucraino reo confesso del duplice omicidio di Arkadiusz Miksza, 22 anni, e di sua madre Kystyna Miksza, 53 anni, temeva di essere rapinato dai due. Il duplice omicidio e’ avvenuto ieri pomeriggio a Pescara all’interno dell’abitazione del polacco, dove l’omicida si era trasferito per qualche giorno proprio da ieri. Questa mattina sono arrivati i carabineri del Ris per ispezionare il luogo dove sono avvenuti i fatti, una mansarda al secondo piano di una palazzina in via Tibullo 25. I due giovani erano sono l’effetto di sostanze stupefacenti e, secondo gli inquirenti, proprio le questioni legate alla droga potrebbero essere all’origine del litigio. Le ferite riportate dall’omicida, cioe’ lacerazioni dei tendini di una mano, secondo il medico legale Ildo Polidoro, sono compatibili con lesioni da difesa. Le armi utilizzate sono uno o piu’ coltelli e una mazza da baseball. Stando a quanto emerso dall’ispezione cadaverica, il giovane polacco e’ stato colpito da almeno due bastonate al capo e da fendenti ritenuti non letali, mentre la madre e’ stata uccisa da diverse coltellate, tra cui una piuttosto seria al collo. In base a quanto sostenuto davanti al pm Salvatore Campochiaro, l’ucraino temeva di essere rapinato dalle vittime; nel suo portafoglio sono stati trovati soldi contanti. Prima della tragedia lui avrebbe assunto metadone e marijuana e il polacco eroina e cocaina. L’omicida ha, inoltre, sostenuto di essere stato aggredito per primo mentre stava armeggiando con il mouse da computer rotto. La situazione sarebbe poi degenerata. La donna, che conviveva con un uomo nel centro cittadino di Pescara, e’ arrivata in via Tibullo al culmine del litigio. Il reo confesso ha detto di essere stato colpito dalla donna e di aver reagito. L’ucraino e’ quindi fuggito, portandosi via tutte le sue cose e le armi utilizzate. Durante il tragitto ha abbandonato in strada un borsone contenente, tra le altre cose, la mazza e un coltello, e si e’ nascosto nel locale caldaie di un condominio, dove e’ stato catturato. L’omicida aveva con se’ anche un altro coltello e un zainetto contenente effetti personali e il portafogli del polacco. La dinamica dei fatti potrebbe essere chiarita dai risultati del sopralluogo dei carabinieri del Ris sulla scena del duplice omicidio. I dettagli sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa dal questore di Pescara, Paolo Passamontil, dal comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Paolo Piccinelli, dal comandante del nucleo investigativo dei carabinieri, il maggiore Massimiliano Di Pietro, dal dirigente della squadra mobile, Pierfrancesco Muriana. “Violenza e crudelta’ espresse in maniera inaudita, scena del crimine degna di un film splatter, con sangue dappertutto”, hanno commentato gli investigatori. Le indagini e le operazioni che hanno portato all’arresto dell’omicida sono state condotte congiuntamente da polizia e carabinieri; le attivita’ successive spetteranno ai militari dell’Arma. In giornata saranno effettuate le autopsie sui corpi delle vittime.

CONDIVIDI