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ulivi-puglia160 mila tonnellate di olive in meno pari a 20 mila tonnellate di olio: una perdita dell’80% della produzione che, tradotta in moneta, corrisponde ad 80milioni di euro che verranno a mancare ad un totale di circa 25mila imprese su ben 45mila ettari di terreno dedicato.

E’ la drammatica fotografia scattata da Coldiretti sulla campagna olivicola in via di conclusione, fortemente penalizzata dall’anomalo andamento climatico e dall’attacco di fitopatie che, mai come quest’anno, hanno compromesso il raccolto di uno dei prodotti simbolo dell’agricoltura abruzzese. Un anno con poco, pochissimo olio. E ancora meno a denominazione di origine, quasi introvabile e comunque soggetto all’inevitabile lievitazione del prezzo. Una situazione allarmante che riguarda tutta la regione – con particolare riferimento alle provincie di Pescara e Chieti – su cui già a luglio Coldiretti aveva messo in guardia gli uffici regionali chiedendo l’avvio del monitoraggio da parte dei tecnici per la verifica della situazione.

Ieri l’incontro di Coldiretti con l’assessore regionale all’agricoltura Dino Pepe per chiedere con forza l’attivazione delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale previsto dal decreto legislativo n.102/04 per gli eventi non assicurabili