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“Un Decreto che crea squilibrio e che penalizza il nostro territorio in termini di qualità delle prestazioni. Non è tollerabile che la Regione non senta l’esigenza di confrontarsi preventivamente prima di calare dall’alto le proprie scelte.” Lo ha affermato il Sindaco, Umberto Di Primio, tracciando le conclusioni dei lavori del Consiglio Comunale, convocato in seduta straordinaria per discutere l’Ordine del Giorno sul presente e futuro della Sanità teatina e alla quale partecipato l’Assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, il Magnifico Rettore dell’Università “G. d’Annunzio”, Carmine Di Ilio, e il Direttore Generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Pasquale Flacco.

«Ringrazio l’Assessore Paolucci per la disponibilità dimostrata e per essere intervenuto ad un così importante dibattito, così come il Presidente del Consiglio Comunale, Liberato Aceto, e quanti con lui hanno lavorato per la celebrazione dell’odierno Consiglio – ha dichiarato il Sindaco – .Sono convinto che il riordino in tema di Sanità sia imprescindibile, ma ritengo che chi è chiamato ad amministrare e a fare politica non possa non tener conto dell’esigenza di garantire, prioritariamente, una rete di emergenza-assistenza la cui organizzazione non può più attendere soprattutto se le riforme comportano la chiusura di presidi ospedalieri esistenti.

Sul Decreto firmato dal Presidente D’Alfonso quale Commissario per la sanità, voglio consegnare all’Assessore Paolucci le perplessità dell’Amministrazione relativamente al rispetto, del Decreto stesso e delle domande di trasferimento dei posti letto della sanità privata, delle vigenti norme regionali e nazionali in materia. Per questo ho chiesto un’attenta verifica all’Ufficio legale dell’Ente così come chiedo all’Assessore di farsi carico di verificare se il Decreto della struttura commissariale rispetti le norme in materia di trasferimento di posti letto da un territorio ad un altro governato da diversa ASL.

Auspico che quello odierno rappresenti solo un primo momento di confronto su un tema tanto delicato confidando in una migliore comunicazione tra le Istituzioni sia per individuare le soluzioni migliori per l’ospedale di Chieti, che può a buon titolo ambire ad essere DEA di secondo livello in una logica di offerta sanitaria interprovinciale, sia per confrontarsi sul possibile riutilizzo di strutture quali il San Camillo ed il vecchio “SS. Annunziata”.»