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«Ho molto apprezzato l’iniziativa del dott. Roberto Nicastro, presidente della Nuova Carichieti, che ha voluto organizzare un incontro fra le maggiori istituzioni della città e alcuni tra i principali protagonisti della vita economica e finanziaria del nostro territorio e i vertici della Nuova Carichieti, nelle persone del nuovo amministratore delegato, Salvatore Immordino, e la componente del CdA, Maria Pierdicchi». Lo ha dichiarato il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, a margine dell’incontro svoltosi questa mattina presso la sede della Cassa di Risparmio di Chieti.

«In qualità di sindaco ho offerto la mia disponibilità a far si che Carichieti possa tonare a riconquistarsi la fiducia dei cittadini, continuando ad essere la banca del territorio, vicina alle imprese e alle famiglie. In modo chiaro – ha proseguito il Sindaco – ho chiesto garanzie per i correntisti e per i dipendenti e in secondo luogo ho affrontato il problema delle obbligazioni subordinate. Oggi i numeri ci dicono che dei 92.623 correntisti sono 728 i sottoscrittori di obbligazioni subordinate (lo 0.8%) e fra questi 42 coloro i quali hanno una esposizione più importante. Per loro interverrà certamente il Governo attraverso il fondo di 100.000.000 euro stanziato. Ma anche per coloro i quali hanno sottoscritto obbligazioni subordinate con un range di “pericolosità media”, ha spiegato il presidente Nicastro, dovrebbe intervenire tale fondo.

Ho espresso l’auspicio perché la banca percorra ogni strada possibile per il recupero dei soldi dei sottoscrittori delle obbligazioni subordinate, in special modo di coloro i quali sono stati ingannati da chi ha proposto loro tali titoli. Inoltre – ha evidenziato il Sindaco – ho chiesto alla Nuova Cassa di Risparmio di farsi utile facilitatore di un colloquio con la Fondazione affinché Comune e Camera di Commercio, in qualche modo, possano aiutarla a tenere accese le luci di Palazzo de Mayo.

Non mi interessano ruoli, responsabilità e cause che hanno portato alla situazione che oggi esiste fra Fondazione e Carichieti – ha concluso il Sindaco -. Se ci sono responsabilità, si accertino, e chi ha sbagliato, paghi, ma la città non può pagare errori commessi da qualcuno e non può e non vuole rinunciare ad uno scrigno così importante per tutto l’Abruzzo quale è Palazzo de Mayo con il suo straordinario patrimonio e la grande capacità di essere generatore di cultura».