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Tutti assolti perche’ il fatto non sussiste i sette imputati del processo relativo ai lavori di ristrutturazione e messa a norma del reparto materno-infantile dell’ospedale civile del capoluogo adriatico. Lo ha deciso oggi il Tribunale collegiale di Pescara, presieduto dal giudice Angelo Zaccagnini. Il pm Gennaro Varone aveva chiesto una pena complessiva di 22 anni di reclusione. Nello specifico, il Tribunale ha assolto gli imputati con la formula dubitativa. Si tratta dell’allora funzionario della Asl e responsabile unico del procedimento, Franco D’Intino, dell’imprenditore foggiano, Giulio Piancone, del responsabile del cantiere, Giacomo Piscitelli, dei due direttori dei lavori, Alfonso Colliva e Damiana Bugiani, e dei professionisti Lorenzo Camplone e Rosalia Di Matteo. Per questa vicenda D’Intino, Piancone e Piscitelli nel marzo del 2010 finirono in carcere. Mentre Colliva e Bugiani finirono agli arresti domiciliari. I sette erano accusati, a vario titolo, di corruzione, truffa, falso e abuso. Nel mirino dell’accusa, l’appalto relativo ai lavori il cui importo iniziale di 2milioni e 924mila euro, attraverso la perizia di variante, sarebbe aumentato fino ad arrivare alla cifra di 6milioni e 980mila euro. Le motivazioni saranno rese note entro 30 giorni.

LA POLEMICA

“Non si puo’ continuare cosi’, non puo’ bastare una dichiarazione o un’intercettazione della quale non si capisce il senso, per promuovere degli ordini di custodia cautelare che hanno danneggiato gravemente delle persone”. Cosi’ il prof. Mercurio Galasso, difensore di Giulio Piancone, uno dei sette imputati assolti oggi dal Tribunale collegiale di Pescara nell’ambito del processo relativo ai lavori di ristrutturazione e messa a norma del reparto materno-infantile dell’ospedale civile del capoluogo adriatico. “Non ho mai avuto dubbi – prosegue Galasso – che questo Tribunale avrebbe assolto gli imputati, ma resta la profonda amarezza per la carcerazione preventiva subita da un gruppo di professionisti, tra i quali anche il mio assistito che, a causa di questa vicenda, ha subito un pesante fallimento i cui effetti dureranno ancora per anni”. Da parte sua l’avvocato Loredana Di Giovanni, difensore dell’imputato Giacomo Piscitelli, anche lui assolto, ha detto:”si e’ conclusa bene una vicenda molto lunga e dolorosa. Non ci sono mai stati i presupposti per una sentenza di condanna. Le persone coinvolte, sono lavoratori che hanno cercato di svolgere al meglio il proprio compito”.