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Fuoco incrociato nei confronti dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Luciano Marinucci. Dopo le forti accuse mosse dal Movimento Insieme e dagli ‘ex’ Cacciagrano e Federico, la maggioranza riceve altri fendenti, questa volta ad opera del PD che, attraverso un volantino diffuso in città nelle ultime ore, parla senza mezzi termini di «presa in giro» nei confronti dei cittadini: tutto questo in riferimento a quanto avvenuto nell’ultimo Consiglio comunale, del quale il PD propone la sua lettura. «Il Consiglio comunale e soprattutto il primo cittadino, cui devono essere attribuite, per la carica che ricopre, le maggiori responsabilità, continuano – afferma il gruppo cittadino del PD – a dare una pessima immagine di San Giovanni Teatino. Nell’ultimo consiglio, in un clima di forte tensione e incuranti del pubblico presente, il Sindaco Marinucci e la sua anomala e ridotta maggioranza hanno perseguito l’obiettivo di sottrarsi al confronto su un tema, quello della FB servizi, che interessa decine e decine di famiglie.
Già l’insolito orario delle dieci antimeridiane, oltre a dimostrare il fastidio di questo Sindaco nei confronti della partecipazione dei cittadini, faceva supporre altre e più efficaci iniziative atte a sfuggire al confronto democratico.
Il consigliere Feragalli, infatti, in apertura di seduta a nome di tutta la maggioranza, regolamento alla mano, eccepiva sulla bontà della risoluzione depositata dai richiedenti dell’opposizione e anche quando, dopo una improvvisa quanto lunga riunione dei capigruppo, il rappresentante della minoranza chiedeva di limitarsi alla semplice discussione sulla FB e sulla Scuola civica, la maggioranza TUTTA votava e decideva di non effettuare il consiglio comunale. Ma il Sindaco e i suoi erano a conoscenza della irregolarità procedurale (ammesso che lo sia) e avrebbero potuto mettervi riparo da giorni, apportando modifiche o correzioni atte a rendere possibile lo svolgimento del Consiglio (o fare a meno di convocarlo) : questo sarebbe stato un comportamento da amministratori seri e responsabili e soprattutto rispettoso dei cittadini. Invece, niente è stato fatto: si sono posti in agguato. Per la maggioranza contava più far dispetto all’opposizione, non facendo svolgere il consiglio, che dare risposte e tranquillità ai lavoratori della FB: i cittadini per loro contano solo nei momenti elettorali.
Per le numerose persone intervenute nella speranza di capire e saperne di più sul destino della società FB, sulle sulle sempre più insistenti voci di privatizzazione, e sulla Scuola Civica Musicale, è stata solo una presa in giro alla faccia di quanti avevano usufruito di permessi di lavoro. Andare a casa!».
Gilberto Di Nicola