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Chieti a cura di Paul Pett. Al termine del match dell’Angelini che ha visto vittorioso il Matelica 0-2 sul Chieti, abbiamo raccolto le dichiarazioni dei due tecnici, del presidente del sodalizio neroverde Giorgio Pomponi e dell’attaccante Marchigiano Antonio Picci.

 

Donato Ronci (allenatore Chieti): “Questo è un campionato molto equilibrato. Contro il Matelica purtroppo abbiamo giocato su un campo pietoso, forse il peggiore che c’è in Italia. Non è una scusa, noi proviamo sempre a fare la nostra partita. Abbiamo affrontato una squadra forte con ottime individualità. Nel primo tempo ci sono state tre o quattro situazioni nelle quali abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio, avevamo invece la possibilità di arrivare in porta. È stata una giornata storta dall’inizio. Il primo loro gol è scaturito da un errore difensivo singolo, siamo andati ad attaccare su una palla che dovevamo aspettare e ci hanno saltato: è chiaro che  portare Vittorio Esposito in area è sempre sinonimo di pericolo. I ragazzi hanno dato tutto: due gol annullati che voglio rivedere (dalla panchina non si riesce a are un giudizio preciso) un rigore sbagliato. il campo nel secondo tempo era diventato impraticabile e giocare palla a terra era  impossibile. Fuori casa giochiamo decisamente meglio. Il Matelica si è dimostrato molto forte, ma il campionato non finisce oggi, dobbiamo lavorare come abbiamo fatto finora: siamo un grande gruppo e nelle difficoltà ci siamo sempre ricompattati ripartendo. Dos Santos è uscito a fine gara con un taglio sulla faccia, è uno che non si risparmia mai: si sbagliano i rigori tirandoli. Se ci avessero dato almeno uno dei due gol forse avremmo riaperto il match: negli ultimi minuti quando una squadra sta gestendo il risultato si abbassa anche inconsciamente e quindi avremmo potuto sperare di riprendere la partita, ma gli episodi non ci hanno dato una mano”.

Giorgio Pomponi (presidente Chieti): “Il Matelica è una grandissima squadra, messa bene in campo, vittoria meritatissima. I rigori li sbaglia chi li tira, Dos Santos ha fatto sempre gol su azione, la prossima volta non fallirà. Loro sono stati la prima squadra che fino ad oggi ci ha messo sotto, le altre non erano state certamente superiori a noi. I ragazzi forse sentivano un po’ più la partita rispetto ad altre volte. il campo è allucinante: il problema esiste da tempo, io sto qui da cinque mesi:  conosciamo tutti la situazione, stiamo aspettando la convenzione. Noi ci alleniamo su altri due campi, Bucchianico e Cepagatti, tutto a spese nostre proprio per non peggiorare le cose”.

Aldo Clementi (allenatore Matelica): “Abbiamo delle buone individualità, quello che noi stiamo cercando di costruire è una squadra in cui il talento di questi giocatori, Esposito e Bondi giusto per citarne un paio, stiano a disposizione del collettivo. Un giocatore talentuoso fine a se stesso credo che non serva a nessuno, nemmeno il più forte del mondo. Quindi sta all’intelligenza e alla bravura dei giocatori organizzarsi per fare in modo che queste qualità possano tornare utili alla squadra. Siamo una squadra che in questo momento sta bene, è in crescita e la cosa più importante è non pensare di aver trovato il segreto, nel senso che stiamo facendo bene ma dobbiamo pensare a migliorare degli aspetti, e ne sono tanti, quindi c’è tanto da lavorare. Se pensiamo che quello che abbiamo fatto fino ad adesso basta, per vincere le partite da qui in avanti troveremo delle difficoltà, dobbiamo solo pensare a migliorare”.

Antonio Picci (attaccante Matelica): “Rimaniamo con i piedi per terra, continuiamo ad allenarci con il massimo dell’entusiasmo. Questo Matelica ha delle grandi individualità, soprattutto davanti, siamo un grande gruppo, una grande squadra che ha una grande coralità. Il merito va all’allenatore che la mette in campo e alla società che ha allestito questa squadra. Giocatori come Esposito, Bondi, in panchina Pesaresi, non hanno bisogno di presentazioni. Noi siamo partiti con il massimo dell’entusiasmo e della tranquillità, però sicuramente non ci nascondiamo che siamo lì e che ci giocheremo la vittoria del campionato fino alla fine. Il mister? Oltre ad essere una persona preparata è una persona per bene. Il merito non è solo della squadra ed il mister, ma è anche la società con il presidente che è una persona ambiziosa e ci mette nelle migliori condizioni per lavorare serenamente e fare bene”.

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