Metodo e confronto sul territorio per capire le potenzialità che possono esprimere le aree interne e soprattutto pensare per loro una specifica politica di programmazione.
È la “linea politica” che unisce il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, e il dirigente generale del ministero dell’Economia, Fabrizio Barca, nella prima giornata abruzzese dell’ex ministro per la Coesione territoriale nel governo Monti. Fabrizio Barca insieme con una delegazione del Dipartimento per le politiche dello sviluppo (Dps) è infatti in Abruzzo per visitare due delle quattro aree interne individuate dalla Regione Abruzzo che entreranno nel Piano nazionale di sviluppo delle aree interne. Nella giornata di oggi la delegazione farà visita alla realtà del “Basso Sangro-Trigno”, mentre domani sarà la volta dell’area interna “Valfino, Vestina, Val Vomano”.
Per quanto riguarda le altre due aree interne all’attenzione del Comitato nazionale, “Gran Sasso-Valle Subequana” e “Valle Roveto-Valle del Giovenco”, Barca e la delegazione del Dps saranno nuovamente in Abruzzo alla metà di novembre. “In questo progetto del Governo – ha detto il presidente Luciano D’Alfonso salutando la delegazione ministeriale a Pescara – noi ci mettiamo tutto, perché condividiamo l’approccio e il metodo che Barca e il Dps hanno adottato per leggere le realtà delle aree interne.
È un metodo che ci convince perché va dritto sul territorio e con il territorio decide obiettivi e finalità. È in sostanza – ha sottolineato D’Alfonso – quella sollecitazione di fermenti che la Regione cerca nei propri territori e che ci permette di far emergere il meglio delle capacità”. Sulle aree interne “la politica di interventi – ha spiegato Fabrizio Barca – sarà concentrata su quattro pilastri: lavoro, salute, scuola e trasporti, tendendo bene a mente le vocazioni storiche, culturali ed economiche dei singoli territori”. E proprio rivolgendosi ai territori, il presidente della Giunta regionale ha voluto evidenziare “il grande lavoro fatto dai sindaci nella fase istruttoria di individuazione delle aree”, ma ora “è necessario andare oltre e zonizzare ulteriormente l’Abruzzo in ragione delle vocazioni, delle potenzialità e dei punti di debolezza”.
Questo metodo apre di fatto una nuova fase della programmazione regionale. “La politica deve riappropriarsi della cultura della programmazione – ha aggiunto D’Alfonso – e le aree interne rappresentano uno dei tre pilastri della nostra azione: noi vogliamo edificare una regione animata dalla parità delle opportunità e il tema delle aree interne evoca il tema della parità delle opportunità; poi vogliamo ridisegnare l’architettura istituzionale ed organizzativa dei nostri territori; e poi infine fare in modo che l’Abruzzo riesca a pensarsi Regione d’Europa.