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“Il blocco dei lavori di adeguamento dell’Istituto Alberghiero di Pescara rappresenta uno scandalo, una vergogna per la citta’ e per l’Istituzione provinciale. Dopo aver personalmente condotto una battaglia per riuscire a destinare 2milioni 850mila euro alla struttura e aver avviato i lavori nel giugno 2014, quelle opere gia’ finanziate non sono mai state concluse, non sappiamo se per ragioni tecniche o politico-amministrative, ma comunque il presidente Di Marco deve rispondere di quel blocco. Bene hanno fatto gli insegnanti a rivolgersi alla Procura perche’ la sicurezza dei nostri ragazzi non puo’ conoscere ‘intoppi burocratici’ e oggi e’ inequivocabile che l’Ipssar viva una situazione di difficolta’, cosi’ come molte altre scuole che oggi il presidente vorrebbe sistemare addirittura nelle vecchie aule della scuola elementare di piazza Grue, una struttura che da anni non svolge piu’ le funzioni di Istituto scolastico, ma e’ stato convertito per altre attivita’, comprese quelle di centro sociale anziani autogestito, anziani che, supponiamo, a questo punto verranno sfrattati”. Lo ha detto il consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio Rapposelli, per cinque anni vicepresidente della Provincia di Pescara e assessore all’edilizia scolastica. “Per cinque anni abbiamo lavorato per rimettere in sesto il patrimonio scolastico della Provincia, responsabile degli Istituti superiori, ereditato in condizioni di grande precarieta’ – ha ricordato il consigliere Rapposelli – e in pochi mesi sto vedendo andare in fumo tutto l’enorme lavoro fatto. A partire dall’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ che rappresenta un gioiello nel settore della formazione dei nostri ragazzi. Ho condotto una vera battaglia per riuscire a destinare alla scuola il finanziamento di 2milioni 850mila euro, necessari per la ristrutturazione della palestra, che sarebbe stata attrezzata a laboratorio cucine con un progetto avveniristico, e che ci ha permesso anche di recuperare al piano superiore uno spazio di 800 metri quadrati per una sala convegni”.

“Io stesso – ha quindi aggiunto Rapposelli – ho dato il via ai lavori nel giugno 2014, dunque nell’ultimo scorcio della nostra consiliatura; poi a meta’ settembre 2014, mentre le nuove elezioni hanno decretato la vittoria della sinistra e del presidente Di Marco, il cantiere e’ stato sospeso e a oggi, dunque a un anno di distanza, le opere non sono mai state riprese, e soprattutto non ne conosciamo le ragioni. Ci sono problemi con l’impresa? L’impresa sta frapponendo eventuali ostacoli? Bene, il dirigente e il presidente – ha osservato il consigliere comunale – hanno il potere e il dovere di procedere con i solleciti arrivando finanche alla rescissione del contratto, e all’aggiudicazione all’impresa giunta seconda, e in un anno tale procedura era assolutamente percorribile. Se invece il problema e’ finanziario, ovvero il mancato pagamento degli stati di avanzamento all’impresa potrebbero averla indotta a fermare le opere, la responsabilita’ ricade interamente sulle spalle del presidente Di Marco, al quale piu’ volte e per mesi abbiamo chiesto di derogare al patto di stabilita’ per poter disporre dei 30milioni di euro disponibili in cassa per pagare le imprese che hanno lavorato o stanno lavorando su appalti dell’Ente, ma ogni volta si e’ rifiutato accampando assurdi pretesti. Dopo un anno ha comunque deciso di sforare il patto, ma ora e’ tardi: stanno per riaprire le scuole e comunque l’Alberghiero inaugurera’ il nuovo anno scolastico con i vecchi e gravi problemi. Oggi chiediamo anche di conoscere quali sono gli Istituti superiori che il presidente intende trasferire nell’ex scuola elementare di piazza Grue, utilizzando, evidentemente, gli spazi fin qui usati come ex sede di Circoscrizione e centro sociale per anziani, funzione, quest’ultima, che verra’ quindi a cessare a discapito del territorio, senza dimenticare la difficile compatibilita’ per promiscuita’ tra ragazzi di 18 anni e i piccoli della materna che ancora frequentano parte della struttura. Ancora una volta – ha infine commentato l’ex vice presidente della Provincia – un provvedimento nato sull’onda dell’improvvisazione e dell’assenza di programmazione”