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Con una nota indirizzata anche al Consiglio Comunale, il Collegio dei Revisori dei conti torna a bacchettare il Comune sulle risultanze del bilancio consuntivo 2014. Questa volta la questione, seria più delle altre, riguarda il mancato rispetto del Patto di Stabilità Interno.
In buona sostanza, data l’appartenenza alla UE, gli Enti locali sono tenuti a contribuire alla riduzione del debito pubblico e in sede di bilancio, devono far sì che entrate ed uscite tendano al pareggio.
A Chieti, colpevole anche l’inettitudine di alcuni dirigenti comunali e di riflesso, l’incapacità delle forze di governo di garantire la professionalità della classe dirigente, questo risultato non viene conseguito anzi, tutto lascia pensare che il bilancio sia stato redatto con estrema superficialità e sorge il dubbio che i conti siano stati “confezionati” ad arte, proprio con il fine di celare il superamento del vincolo imposto dal patto di stabilità interno.
Nello specifico i Revisori, dopo aver ottenuto con notevole ed inspiegabile ritardo la documentazione necessaria ad effettuare i controlli sulla correttezza dei conti, hanno accertato che il Comune non ha inserito nel bilancio gli impegni di spesa necessari al pagamento delle fatture ACA per il servizio idrico, la cui esistenza e conoscenza da parte del Dirigente non può essere messa in dubbio visto che si tratta di fatture del 2013 e del 2014 e visto che il dirigente stesso ha tentato di fornire giustificazioni invero risibili, durante l’ultimo Consiglio Comunale sulla reale consistenza dei crediti vantati dall’ACA nei confronti del Comune.
Tutto questo ha comportato un evidente peggioramento del saldo finanziario dell’ente: in pratica le uscite reali superano di gran lunga le entrate con buona pace per i vincoli del patto di stabilità.
Per completezza parliamo di cifre, i mancati impegni di spesa ammontano a circa 3.835.188 Euro distribuiti tra fatture ACA 2013, 2014 e pagamento della transazione tra Comune ed ACA stessa.
Il mancato rispetto del patto di stabilità ha delle pesanti ripercussioni sulle finanze dell’ente che potrebbe vedersi ridotti i già scarsissimi conferimenti da parte dello Stato con la conseguente forte riduzione delle spese correnti che si tradurrebbe nell’impossibilità di pagare i servizi essenziali (manutenzione strade, aree verdi impianti comunali) o i debiti contratti con le società partecipate già in evidente stato di sofferenza tanto da mettere in dubbio il pagamento degli emolumenti dei dipendenti.
A tanto porta l’incompetenza dei dirigenti connessa e dipendente dall’assoluta incapacità di una classe politica che da 10 anni a questa parte si muove solo con estrema approssimazione, cercando di navigare a vista!