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La polizia marittima di Pescara, questa mattina, ha in Comune, su disposizione dell’autorita’ giudiziaria, tutta la documentazione riguardante la questione della balneabilita’ legata allo sversamento in mare di 25mila metri cubi di liquami in seguito alla rottura, il 28 luglio scorso, di una condotta fognaria in via Raiale. I documenti consegnati agli uomini della Capitaneria di Porto comprendono tutto il carteggio con l’Aca (Azienda Comprensoriale Acquedottistica), l’Arta (Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente) e la Regione, nonche’ la documentazione prodotta dal Comune, come ad esempio le ordinanze sindacali, tra cui l’ordinanza di divieto della balneazione all’altezza di via Balilla firmata il primo agosto dal sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, ma non resa nota alla popolazione. Relativamente alla vicenda della balneabilita’, sono stati acquisti documenti, da parte del Corpo Forestale dello Stato che ha agito d’iniziativa, anche presso l’Arta e l’Aca. Sulla questione esistono due esposti in Procura, uno presentato dal portavoce provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Armando Foschi, e uno del Movimento 5 Stelle.

“Siamo lieti di questo passaggio – afferma il sindaco Marco Alessandrini – in quanto destinato a porre fine ad una serie di strumentali polemiche agostane sulla balneabilita’ del mare pescarese e sui presunti riflessi negativi sulla salute pubblica, visto che sara’ un organo terzo ad acclarare la realta’ dei fatti. In questo modo si porra’ fine a fantomatici processi e al continuo travisamento dei fatti, capaci solo di arrecare danno all’immagine della citta’. Per quanto ci riguarda – dice infine il sindaco – oltre a esprimere piena fiducia nell’attivita’ di accertamento in corso, siamo certi di aver agito in perfetta buonafede, nel rispetto della normativa e della salute pubblica, nonche’ dell’esclusivo interesse della comunita’ pescarese”