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Il sindaco Marco Alessandrini mediatore dal Prefetto sullo sgombero del mercato nelle aree di risulta. Si è svoltonella mattinata di ieri in Sala consiliare l’incontro con una delegazione dei commercianti senegalesi delle aree di risulta, insieme a rappresentanti sindacali e al mondo delle associazioni. Un incontro voluto dall’Amministrazione per chiarire i termini dell’ordinanza firmata alcuni giorni fa dal sindaco che dispone la delocalizzazione del mercato etnico dall’attuale sede per motivi di sicurezza e di ordine pubblico invocati dalle istituzioni a cui compete la tutela del territorio a fronte di situazioni di irregolarità. All’incontro oltre al sindaco era presente un’ampia delegazione di Giunta e Consiglio.

“Non posso sospendere l’ordinanza, ma troveremo una soluzione a tutela dei diritti di tutti, e che ripristini la legalità e affronti i doveri – così il sindaco Marco Alessandrini alla platea dopo il confronto – Mi sono fatto portatore delle istanze oggi stesso dal Prefetto per chiedere al sistema istituzionale che ci ha sollecitato questo adempimento, la valutazione dei risvolti sociali dell’azione, valore, questo, di cui a noi non sfugge l’importanza pur dovendo assicurare che su tutto il territorio cittadino si rispettino le leggi e non si commettano reati. Da parte sua c’è stata la disponibilità a fornirci buoni suggerimenti affinché l’esecuzione dell’ordinanza avvenga nella maniera più tranquilla possibile.

L’atto, come detto, nasce da un’esigenza di incolumità pubblica e sicurezza urbana, non ci sono altre motivazioni dietro il provvedimento, né di natura commerciale, tantomeno di natura razziale, sentimento che non mi appartiene per storia e cultura personale. Siamo consapevoli dell’importanza che questo insediamento ha, io penso ai diritti delle persone e soprattutto anche ai doveri che qui sono il riflesso della stessa medaglia. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a collaborare con chi rispetta le regole, ma questo è il punto, non si può ignorare lo stato dei luoghi che è sotto gli occhi di tutti, né che su un tratto di strada si vendano merci contraffatte e i rischi derivanti dalla violazione delle regole. Sono convinto che l’immigrazione sia una risorsa, ma deve andare a braccetto con la legalità. Troveremo una soluzione alternativa, lo faremo anche di concerto con la Regione che ha dato disponibilità a supportare una delocalizzazione e, in attesa di un’altra area compatibile alle esigenze, lo faremo anche con formule alternative e sperimentali di mercato a cui sta lavorando l’assessorato al Commercio, ma nell’area di risulta non può più esserci violazione delle regole”.

“L’Amministrazione vuole continuare questo rapporto di collaborazione avviato già dal nostro insediamento – aggiunge l’assessore al Commercio Giacomo Cuzzi – dobbiamo agire in un quadro di legittimità legislativa: oggi non esiste l’istituzione di un mercato etnico nell’area di risulta, né licenze in tal senso, c’è qualche licenza di itinerante ambulante che però non consente la funzione di mercato. Per risolvere la questione dobbiamo sederci intorno a un tavolo e operare con tutti quelli che vogliono collaborare concretamente. L’idea è quella di istituire un mercato di prodotti etnici, aperto a tutti coloro i quali vogliono portare il proprio artigianato e merci non contraffatte fermo restando che l’area deve essere quanto prima liberata. Questo si può fare individuando un’area, ma si può iniziare da subito in attesa di attrezzarla, magari attraverso un’associazione che accolga oltre a quanti hanno la licenza, anche agli altri che la chiedono, in modo da creare un mercato ambulante su varie zone della città perché possano continuare a lavorare. Lavoreremo a questo scopo da subito mettendo a disposizione gli uffici, perché la convivenza pacifica che c’è stata fino ad oggi con la nostra città continui per il bene di tutti”.

“E’ sempre positivo incontrarsi e discutere ma l’assenza di dialogo non può essere addebitata al Sindaco che, ricevute delle informative di Polizia ha un dovere preciso e a tale dovere si è attenuto. La volontà del confronto è testimoniata dalla presenza di larga parte dell’amministrazione oggi e della Presidenza del Consiglio comunale in un dialogo franco e sincero. Premesso quindi che l’ordinanza non trova origine da una guerra commerciale – aggiunge il presidente del Consiglio Antonio Blasioli – dobbiamo essere chiari e fermi sulle soluzioni e la soluzione non può essere più quell’area, richiestaci, peraltro ormai da tempo, anche dal proprietario e cioè da Ferrovie dello Stato.

La comunità senegalese questa mattina ha dimostrato di essere un interlocutore capace di dialogare, capace di comprendere che devono essere rispettate le regole e le leggi perché si trovino soluzioni aperte ai diritti e i doveri di tutti. E’ per questo rivolgo ai rappresentanti senegalesi l’appello affinché anche loro individuino chi è in regola e allontanino chi, già da lunedì, deciderà di non mettersi in regola e affinché venga posto fine a quegli elementi che hanno motivato l’ordinanza. Il punto di mediazione nasce da questo incontro di dialogo. Se c’è questa volontà, ferma e determinata da parte di entrambe le parti, si giustifica il dialogo tra l’Istituzione cittadina e la rappresentanza del Governo sul territorio”.