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“Un inceneritore in Abruzzo. Questa è la possibilità che emerge dal Parere sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29.7.2015 redatto dalla Segreteria della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni , recante una ricognizione degli impianti di incenerimento presenti e futuri nel nostro Paese” denuncia Sara Marcozzi consigliere M5S in Regione Abruzzo.

“Gli Abruzzesi devono sapere che nell’Allegato III del parere, quello relativo alla “Individuazione degli impianti da realizzare o potenziare per soddisfare il fabbisogno residuo di incenerimento di rifiuti urbani e assimilati” si da atto di un fabbisogno residuo annuo di incenerimento per la nostra Regione pari a 98.245 tonnellate e viene sottolineato come “In Abruzzo non sono presenti impianti di incenerimento operativi” e ancora che “il piano regionale di gestione dei rifiuti prevede che l’incenerimento di frazioni non altrimenti riciclabili in impianti dedicati è ammissibile al raggiungimento della media regionale del 40% di raccolta differenziata. Atteso che ad oggi il livello si attesta sulla percentuale del 42,9% RISULTA GIUSTIFICATA LA REALIZZAZIONE DI UN NUOVO IMPIANTODA 100.000 TONN/ANNO TALE DA SODDISFARE TALI ESIGENZE!” – quasi a voler indurre a realizzarli proprio nella nostra Regione” dice Marcozzi.
Tutto ciò in totale controtendenza rispetto alla normativa europea che ci impone, o meglio, imporrebbe agli Stati membri di sostenere l’uso di materiali riciclati in linea con la gerarchia dei rifiuti e non dovrebbero promuovere lo smaltimento in discarica o l’incenerimento (Direttiva 98/2008/CE). “Ma si sa, “Ce lo chiede l’Europa” vale solo quando si debbono spremere le tasche dei cittadini non quando bisogna tutelarli!” tuona Marcozzi.
“Sappiamo che gli inceneritori possono produrre emissioni tossiche e cancerogene, dunque, gli inceneritori sottopongono la popolazione a rischio sanitario oltre che ambientale. Inoltre, non eliminano il problema delle discariche, anzi disincentivano la differenziata, non servono a risolvere le emergenze (la costruzione di un impianto di incenerimento richiede diversi anni di lavoro e pertanto non può essere considerato una soluzione all’emergenza per i rifiuti) e NON creano occupazione né recupero energetico.
L’Unica via percorribile, sostenibile e necessaria è una politica di gestione che persegua obiettivi progressivi di prevenzione della produzione dei rifiuti, raccolta differenziata, riciclo e riutilizzo. Non è un caso che la Comunità Europea preveda una linea di intervento sulla gestione dei rifiuti che in ordine di priorità si riassume in: prevenzione, riutilizzo, e riciclo e recupero. Tutto il resto è speculazione sulle spalle e sulla salute dei cittadini.
Questo è quanto scritto relativamente alla nostra regione nel parere della Presidenza , assieme a noi ci sono anche Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Questi sembrano essere i programmi di Renzi, ci dica D’Alfonso se sono anche i suoi, così ci regoliamo! – ironizza Sara Marcozzi – Certamente questi non saranno mai i piani del M5S né quelli dei cittadini Abruzzesi”.
Il M5S, preannuncia interrogazione a D’Alfonso per sapere cosa e quanto sa del probabile impianto di incenerimento oltre a una risoluzione per impegnare la Giunta e il Consiglio a contrastare in ogni modo questa ipotesi scellerata.
“Avevamo avvisato , noi gufi, che il D.L. Sfascia Italia non sarebbe stato solo trivelle, il M5S si batterà per scongiurare questo ennesimo castigo al territorio e alla salute degli abruzzesi!” conclude.