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Domenica 2 agosto 2015, alle 21.30, la rassegna FBJazz 2015 presenta il concerto del Power Bop Summit. La formazione è composta da Marco Di Battista al pianoforte, Max Ionata ai sassofoni, Franco Finucci alla chitarra, Marcello Manuli al contrabbasso e Roberto Desiderio alla batteria. Il concerto è ad ingresso libero e si svolge a Sambuceto, in Piazza Municipio.

Power Bop Summit esegue le nuove composizioni di Marco Di Battista e Franco Finucci con una formazione musicisti di grande esperienza e personalità come Max Ionata, Marcello Manuli e Roberto Desiderio: musicisti, a loro volta leader di formazioni o coinvolti in prima persona in progetti di spessore nazionale ed internazionale.

Il programma proposto dalla formazione è composto da temi originali e rivisitazioni di brani del repertorio jazz contemporaneo, il tutto presentato secondo una visione innovativa e moderna del quintetto jazz. La gestione armonica del pianoforte e la spigliata inventiva della ritmica si mettono al servizio della profondità espressiva e melodica della chitarra e della voce del sassofono. Una musica ricca di spunti, capace di rapire il pubblico, di sorprenderlo con idee spiazzanti e al contempo avvincenti.

La presenza di un solista di spessore come Max Ionata impreziosisce ulteriormente lo sviluppo del materiale. Considerato uno dei maggiori sassofonisti italiani della scena jazz contemporanea, Ionata in pochi anni ha conquistato l’approvazione di critica e pubblico riscuotendo sempre grandi successi in Italia e all’estero. Ha all’attivo la pubblicazione di oltre settanta dischi e guida diversi progetti a proprio nome. Inoltre le sue collaborazioni con musicisti italiani ed internazionali, lo rendono uno degli artisti italiani più apprezzati all’estero e, in particolare, in Giappone dove gode di una notevole fama artistica.

Il risultato è una musica che profitta del filo della tradizione per tesserlo in maniera personale. Le strutture del jazz vengono riviste attraverso le proprie attitudini personali e i temi sono concepiti modificando le forme, giocando sulle pause, adottando fulminei cambi di tempo su strutture articolate.

Gli spunti lanciati da ogni musicista innescano un dialogo serrato, permeato da un linguaggio jazzistico esemplare, per coerenza e per lucida direzione musicale. La coesione della formazione deriva dalle prolungate e mutue collaborazioni che hanno di volta in volta unito i musicisti coinvolti: contesti diversi, dove sono maturate l’intesa e la conoscenza reciproca. Una connessione utile per andare alla ricerca di panorami musicali inediti ed inesplorati.