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“Il Museo Genti d’Abruzzo sta vivendo un momento di grande difficolta’ a causa dei mancati versamenti da parte dell’attuale amministrazione comunale di Pescara”. E’ l’allarme lanciato dal consigliere di amministrazione della fondazione che gestisce il Museo, Salvatore Di Pino, dopo una delicata riunione del Cda, tenutasi il 22 luglio. All’ordine del giorno vi era la discussione e la votazione sulla messa in mora del Comune di Pescara. “Il museo, spiega Di Pino, vive anche e soprattutto grazie ad un contributo di circa 201mila euro del Comune di Pescara, previsto nel 2009 nella convenzione tra la Fondazione e il Comune stesso sulla base di una delibera votata in precedenza dal consiglio comunale. Questo contributo ha consentito alla struttura di porsi quale vero e proprio polo museale-didattico cittadino attraverso lo svolgimento di attivita’ quali manifestazioni culturali di varia natura e iniziative e progetti storico-artistici rivolti a persone di ogni eta’. Basti pensare, a titolo di esempio, alle numerose iniziative rivolte alle famiglie che hanno consentito ai bambini, anche molto piccoli, di svolgere laboratori didattici interattivi, cimentandosi in percorsi specializzati che hanno permesso loro di scoprire il mondo dell’arte e della storia in modo originale e accattivante”. Di Pino mette in evidenza che “l’eliminazione o la riduzione del trasferimento di fondi dal Comune oltre che ingiustificata metterebbe in seria difficolta’ la struttura o, comunque, determinerebbe l’impossibilita’ di svolgere i servizi di cui ha finora beneficiato la cittadinanza”. Il componente del Cda fa notare “con preoccupazione” che “l’attuale amministrazione comunale ad oggi ha versato solo una minima parte (50 mila euro su un totale di 201 mila) considerando questa erogazione un contributo ‘una tantum’ e disconoscendo, invece, l’impegno contrattuale siglato nel 2009. A questo proposito il Cda ha acquisto un parere legale che conferma in modo chiaro l’obbligo dell’ente comunale nei confronti della Fondazione con la possibilita’ di richiedere in giudizio tale adempimento”. “Intendo battermi insieme agli altri componenti del Cda per evitare che la collettivita’ pescarese subisca la chiusura del Museo, che rappresenterebbe un grave danno – osserva Di Pino -. Per questa ragione ho ritenuto doveroso chiedere che venisse inserita all’ordine del giorno dell’ultimo Cda del 22 luglio la discussione sulla diffida da inoltrare senza ulteriore indugio al Comune di Pescara, per ottenere il versamento di quanto dovuto in base alla convenzione in essere e che ha avuto il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri presenti (4 consiglieri su 6 hanno votato a favore della messa in mora del Comune mentre 2 consiglieri si sono astenuti). Se dovesse perdurare questa situazione di inadempimento da parte dell’Ente – conclude Di Pino – non potremo fare altro che dare mandato al nostro legale per il recupero giudiziale del credito”.