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Il Sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno, ha ritirato le dimissioni. “Acclarata la critica situazione debitoria, approvato il bilancio di previsione a larghissima maggioranza – si legge nella lettera con la quale il sindaco ritira le dimissioni – credo sia giunto il momento di affrontare di petto le criticità, perchè è ancora concreto il rischio del dissesto finanziario del Comune.

Tantissimi Montesilvanesi mi hanno fatto pervenire in questi giorni direttamente o indirettamente un chiaro invito a superare le divisioni e a lottare insieme per iniziare il percorso di risanamento. Sono stato circondato da un affetto e da un sostegno per certi versi addirittura superiore a quello immediatamente successivo al momento dell’insediamento. E’ stato compreso il significato complesso, sincero, e reale delle mie dimissioni che hanno alzato il velo su una serie di problemi che adesso finalmente sono emersi in tutta la loro reale portata, a cominciare dallo sforamento del patto di stabilità per oltre 11 milioni di euro al 30 giugno, un dato che condizionera’ pesantemente ogni scelta futura. Abbiamo tracciato la strada da seguire – dice Maragno – una via che non lascia spazio a ulteriori dibattiti, ne’ alla ricerca spasmodica di visibilita’ personale a scapito degli interessi della Comunità dei Montesilvanesi.

In questi giorni ho preferito ascoltare anziche’ parlare, perchè in silenzio si riflette meglio. E’ stato un esercizio utile per capire ancora meglio chi ha a cuore il bene della Città – e fortunatamente è la maggioranza dei rappresentanti in Consiglio comunale – e comprendere chi invece continua ad alimentare polemiche e a cercare giustificazioni. Ho giurato fedeltà allo Stato e quel giuramento non posso e soprattutto non voglio tradirlo, ne’ ora ne’ mai. Per questo sin dal primo istante ho fatto tutte quelle scelte che potessero migliorare la qualita’ della vita dei Montesilvanesi. Questo patrimonio di trasparenza e di onestà – commenta infine Maragno – vogliamo lasciarlo in dono a chi amministrerà in futuro la Città che doneremo migliore di quella che abbiamo ereditato noi”.