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“Tra sei anni Francavilla sarà una splendida città”. E’ questo l’impegno – promessa che Antonio Luciani, attuale primo cittadino, si prende per il futuro della sua Francavilla. Stamattina, con al suo fianco la “squadra di governo”, ha presentato ufficialmente presso il Bar Turchi di viale Nettuno la sua ricandidatura alla guida della città ad amici, stampa e sostenitori.

“Quella di ricandidarmi è stata una scelta naturale, anche se sofferta”, dice ad un anno dalla tornata elettorale nella quale punta a riavere il mandato. “Tanto è stato fatto, ma tanto ancora c’è da fare e non mi fermerò fino a quando non avrò lavorato su ogni cmq della città”. Una riunione ufficiale, quella di oggi, ma senza simboli di partito. Nel centrosinistra francavillese c’è maretta, il PD cittadino non ha ancora preso una decisione anche se pare che i vertici regionali vogliano dare sostegno a Luciani. “I partiti facciano pace con le proprie strutture”, liquida brevemente la cosa Luciani.

Che, dopo aver illustrato brevemente i risultati ottenuti e quelli ancora da ottenere (sia nell’ultimo anno di mandato, sia per il quinquennio successivo se rieletto), dice la sua sull’ultima polemica francavillese. Quale? Il taglio di nuovi alberi dopo la “vicenda dei tigli” che aveva portato bufera nella città del cenacolo michettiano.

“Attila” è stato definito Luciani. “Nessuno, però, pone l’accento sul fatto che per ogni albero tagliato questa amministrazione ne pianta tre”, risponde, “e che a fine mandato il bilancio arboreo della città sarà di segno positivo. E se si tagliano alberi che ostruiscono i marciapiedi ai disabili, dico che, oltre a ripiantarne tre, preferisco salvaguardare un diversamente abile ad un albero”. Più chiaro di così…

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