Delitto Orlando, Grieco al pm: “Volevo solo ferirlo”

L'interrogatorio è durato circa un' ora e mezza. In precedenza, per due volte, Grieco si era avvalso della facoltà di non rispondere

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Giovanni Grieco
Giovanni Grieco - foto questura Pescara

“Non volevo ucciderlo, volevo solo ferirlo”. Si e’ difeso cosi’ Giovanni Grieco, 42 anni a ottobre, il buttafuori accusato di aver ucciso il 5 maggio scorso, a Pescara, il pasticciere Giandomenico Orlando, 67 anni, nel suo locale di via Puccini.

Grieco, assistito dall’avvocato Paolo Marino, e’ stato interrogato per circa due ore dal pm del Tribunale di Pescara, Rosangela Di Stefano. L’interrogatorio si e’ tenuto nel carcere ‘Castrogno’ di Teramo, dove e’ rinchiuso da circa due settimane.

“Non volevo ucciderlo, volevo solo ferirlo. Quel giorno Orlando mi ha fatto cenno con la mano di avvicinarmi e ci siamo messi a discutere sui rumori generati dal locale. Ero esasperato da questa situazione, e’ volata qualche parola di troppo e a quel punto ho avuto una sorta di ‘flash’: ho preso il coltello e ho colpito Orlando alla spalle. Stava in piedi, si e’ girato ed e’ andato via. Non pensavo che potesse morire”. Una ricostruzione che non equivale ad una piena confessione e che mira a contrastare l’aggravante della premeditazione contestatagli dalla Procura.

L’interrogatorio è durato circa un’ ora e mezza. In precedenza, per due volte, Grieco si era avvalso della facoltà di non rispondere: la prima, poche ore dopo il delitto, quando è stato arrestato, a 40 km da Pescara, e trasferito nella stazione dei carabinieri di Pineto; la seconda, nel corso dell’interrogatorio condotto dal Gip del tribunale di Teramo, all’interno del carcere di Castrogno, l’8 maggio scorso al termine del quale è stato convalidato il fermo. Grieco, per il momento, resterà nel penitenziario teramano.

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