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Antonio Luciani ha già annunciato la sua ricandidatura per le elezioni del 2016. A fronte del silenzio assordante del PD cittadino, il Sindaco va avanti per la sua strada. E dopo uno sfogo su Facebook (“Leggo  che il PD non mi appoggerà. A parlare è un soggetto candidato consigliere nel 2011 nel centrodestra con 24 preferenze. Io non capisco granché di “politica”, di “strategie”, di “percorsi” e di “liturgie”, essendo abituato solo a lavorare per Francavilla senza inutili perdite di tempo. Non sono affatto preoccupato. Prendo atto e spero in candidati validi per la città. A me interessa solo l’alleanza e l’appoggio dei francavillesi come ho detto nella mia prima campagna elettorale”, scripsit), puntualizza i risultati già ottenuti. E indica le linee programmatiche di fine mandato, che dovranno costituire il prologo all’azione per il nuovo quinquennio (ovviamente in caso di rielezione).

“Circa la situazione economica e finanziaria”, dice Luciani, “il percorso intrapreso ci porterà a diventare una città virtuosa e renderà a breve possibile, in controtendenza con il resto del Paese, ridurre il carico fiscale sui cittadini assicurando contemporaneamente investimenti sul territorio. Per arrivare a questo traguardo bisognava necessariamente partire dal risanamento dell’Ente” Primo step già effettuato: .la formalizzazione dell’atto di vendita della partecipata Alento Gas, che ha comportato per il Comune un introito di 2,8 milioni di Euro circa. L’operazione ha comportato il salvataggio di una società sull’orlo del fallimento per seri problemi di liquidità, dovuti a crediti vantati nei confronti del Comune di Francavilla al Mare per bollette mai pagate per circa 1,3 milioni di Euro. La quota comunale della società, che era stata valutata in passato per un ammontare di soli 700 mila Euro, è stata ceduta con un plusvalore superiore ai 2 milioni di Euro. “L’operazione ci consentirà di continuare le azioni di risanamento e di effettuare investimenti sulla città, dando continuità all’azione di riqualificazione del territorio già in atto, nel peggior momento economico che l’Italia ricordi dal dopoguerra a oggi”, continua Luciani.

​Gestione corretta e sobria del bilancio corrente,  risanamento del bilancio inteso come azzeramento delle passività potenziali e contenimento della sofferenza finanziaria intesa come riduzione del ricorso alle anticipazioni di tesoreria sono state le linee guida dell’azione di governo della città.

Un bilancio sano porta inevitabilmente a sacrifici: “Le passività per circa 10 milioni di Euro, erano riconducibili per la quasi totalità a debiti per sentenze, a posizioni debitorie verso le nostre società partecipate e ad un contenzioso con Banca IFIS, derivante dalla stipula di contratto di factoring da parte di una precedente amministrazione precedente, condannata dalla Corte dei Conti. Ad oggi, grazie agli accantonamenti effettuati nel quinquennio e ai cambi di destinazione d’uso, abbiamo pagato debiti fuori bilancio e passività potenziali per circa 5 milioni di Euro ed azzerato ogni debito nei confronti delle nostre partecipate. Nel bilancio 2015 sono stati stanziati i fondi per coprire ulteriori 1,4 milioni di debiti e si sta trattando con Banca IFIS la dilazione del debito residuo nei prossimi 8 anni senza interessi. Per quanto riguarda la terza linea di intervento, sono state realizzate azioni pressanti tese al puntuale monitoraggio dell’esposizione finanziaria e alla incisiva riscossione dei residui attivi”.

Infine: “C’è, inoltre, la volontà di ridurre la tensione finanziaria dell’Ente e di proseguire nel procedimento virtuoso di eliminazione di poste di bilancio non più sussistenti. Continuando su questa strada ci si aspetta che, al termine del mandato, il Comune di Francavilla al Mare sia economicamente e finanziariamente solido, con un bilancio in equilibrio nel lungo termine. Questo consentirà di proseguire nell’azione di riduzione della pressione fiscale a carico dei cittadini, dando continuità ai provvedimenti già adottati in tal senso per il 2015: riduzione della TARI del 5% per le utenze domestiche e del 10% per le non domestiche, riduzione dal 10,6 al 9,6 per mille dell’IMU sui terreni edificabili, altre agevolazioni su TARI, TASI e IMU”, chiude Luciani.