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Ha il sapore della beffa il pareggio interno del Pescara con il Perugia per 2- 2. Dopo aver chiuso il primo tempo a reti immacolate, la gara si infiamma nella ripresa. Passa due volte in vantaggio il Pescara, con un rigore di Memushaj (11’2t) – che comporta anche l’espulsione del perugino Comotto – e con Melchiorri (15’st), ma non riesce a mantenere il vantaggio nonostante la superiorità numerica. Ardemagni riapre la contesa, (23’st) e Goldaniga realizza il contestato pari finali inposizione più che sospetta di fuorigioco (28′). Il Perugia chiude in 9 – espulso al 40’st lo stesso Goldaniga e, per proteste, il tecnico Camplone – ma ormai la frittata biancazzurra era fatta. Finisce 2-2, tra qualche fischio.

I capi d’accusa non sono nuovi. Scarsa capacità di gestione del risultato, amnesie difensive e cali di concentrazione minano un percorso comunque altalenante. Un film già visto, anche di recente. Se poi a questo si aggiungono le sviste arbitrali, ecco che il posto playoff ancora in bilico a 180 minuti da fine regular season diventa realtà. Dipende ancora tutto dal Pescara, il destino è saldamente nelle mani dei biancazzurri che però non possono concedersi battute d’arresto nella trasferta di Varese e nel successivo scontro interno contro il Livorno

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