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Delitto Orlando, il fermato tace davanti ai magistrati. Dopo la cattura, infatti, Giovanni Grieco e’ stato sottoposto ad interrogatorio nei locali della stazione dei carabinieri di Pineto i cui militari lo avevano fermato nel pomeriggio mentre sui trovava sdraiato su una panchina della pineta.

Alla presenza dei due sostituti procuratori di Pescara e Teramo Rosangela Di Stefano e Silvia Scamurra e dell’avvocato Paolo Marino, l’uomo si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. Per lui e’ scattato il fermo. Presenti anche il dirigente della squadra mobile di Pescara, Pierfrancesco Muriana, che si e’ occupata delle indagini con la collaborazione della squadra volante, e il capitano Domenico Calore, comandante della Compagnia dei carabinieri di Giulianova.

Stando a quanto dichiarato dall’avvocato Paolo Marino, il suo assistito si trovava in stato confusionale. “Si’ e’ vero – ha detto – non ha voluto parlare. Che il pasticciere fosse morto lo ha appreso solo quando i carabinieri lo hanno condotto in caserma. Era convinto che fosse rimasto ferito”. Tuttavia alla polizia Grieco ha riferito di aver abbandonato la sua Mini Cooper utilizzata per la fuga a Pescara, lungo la strada Parco. Il coltello, invece, lo avrebbe gettato in un cassonetto nei pressi di piazza Salotto, sempre a Pescara. Come sia arrivato a Pineto non lo ha spiegato. Intanto in attesa della convalida del fermo l’uomo e’ stato condotto nel carcere “Castrogno” di Teramo. Sara’ il giudice per le indagini preliminari di questa citta’, competente per territorio, a decidere le sorti del presunto omicida. Gli atti, poi, torneranno a Pescara