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Una fase di gioco della gara del Partenio
avellino - pescara

“Clamoroso al Partenio”, verrebbe da dire parafrasando una frase storica del calcio. Vince l’Avellino 3-1, ribaltando il risultato dopo che era stato ad un passo dal baratro. Con il Pescara che aveva messo il muso avanti e dominava in lungo e in largo. I biancazzurri passano subito con Pettinari (12’pt), sfiora a ripetizione il raddoppio ma lascia in gara l’Avellino, e alla fine torna a casa a mani vuote. Un rigore di Castaldo (18’st), decretato per un fallo di mano di Salamon su cross di Zito (distanza ravvicinatissima tra i due, però), un gol dello stesso Zito (31’st) ed il sigillo finale di Kone (39’st) condannano i biancazzurri alla sconfitta. Utile solo a fini statistici il gol di Pettinari al 48’st. Prestazione impeccabile dei biancazzurri per 60′, il solo demerito è quello di non aver inferto il colpo del ko ad una squadra mai doma ma che era sembrata sul punto di mollare. E, come spesso accade nel mondo dello sport, lasciare una chance all’avversario in difficoltà è deleterio per chi sembra avere la gara in pugno. Ed in tal senso la sfida del Partenio può diventarne l’emblema.

Avellino – Pescara 3-2

Marcatori: 12’pt e 48’st Pettinari (P). 18’st rig. Castaldo (A), 31’st Zito (A), 39’st Kone (A)

Avellino: Frattali; Pisacane, Fabbro (26’pt Zito), Chiosa, Visconti, Almici, Arini, Kone, Bittante (1’st Sbaffo), Castaldo, Trotta (27’st Comi). All. Rastelli

Pescara: Aresti; Zampano, Fornasier, Salamon, Pucino, Memushaj, Selasi (1’st Politano), Brugman (37’st Caprari), Bjarnason, Pettinari, Melchiorri. All. Baroni.

Arbitro: sig Daniele Minelli di Varese (assistenti: Valentino Paiusco di Vicenza ed Emanuele Prenna di Molfetta; quarto uomo Riccardo Panarese di Lecce).

Ammoniti: Fabbro, Pisacane, Zito, Kone (A), Pucino, Memushaj (P)