E’ già grande attesa per Erri De Luca a Pescara. L’incontro con l’autore di tanti capolavori si terrà il 7 maggio 2015 alle ore 17:00 presso l’aula Federico Caffè della facoltà di architettura in viale Pindaro 42. L’incontro è organizzato dall’ESAP (Engineering Students Association Pescara) nell’ambito delle manifestazione “HOSPES///HOSTIS – per una cultura urbana dell’integrazione” e letteral’mente: incontri di lettura.
Il flusso di migranti provenienti dai Paesi del Mediterraneo e le sempre più frequenti tragedie che accadono in mare, rendono urgente una forma di accoglienza umanitaria organizzata e consapevole. Erri De Luca ha indicato una strada, dedicando alcune delle pagine più belle ai “colpevoli di viaggio” ovvero ai «migranti, innanzitutto, ma non solo loro. Sono tutti coloro che attraverso il viaggio (fisico, mentale, delle idee) cercano un “altrove” e magari di opporsi a come sta diventando il mondo in cui viviamo. Di questi tempi, contro tutti questi diversi tipi di viaggiatori si ergono muri, reali e culturali». Parole chiare, esplicite, inequivocabili. Che dovrebbero far riflettere; soprattutto sul fatto che, come ci ricorda ancora De Luca: «le persone che scappano da una casa in fiamme si buttano nel vuoto, sapendo che si vanno a sfracellare, ma non si fanno bruciare dal fuoco». Il migrante, spinto dalla forza della disperazione s’imbarca sulle carrette del mare non si fermerebbe neanche davanti alla pena di morte. Nessun divieto lo potrà mai arrestare. Nessuna proibizione potrà mai risolvere un problema. Parlarne è l’unico esercizio possibile. Parlarne è la forza da esercitare. Poterne parlare è l’indice che misura la libertà di un popolo perché, come diceva Stanislaw Jerzy Lec, se anche «viene chiusa la bocca, la domanda resta aperta». Come restano aperte le domande: com’è possibile rinviare a giudizio Erri De Luca per “istigazione al sabotaggio” per aver espresso un’opinione? O forse l’opinione di uno scrittore è diversa da quella di un barbiere?