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E’ prevista per l’8 febbraio 2016 la sentenza del Tribunale collegiale di Pescara riguardante il cosiddetto “partito dell’acqua” che si sarebbe creato in Abruzzo nell’ambito dell’Ato numero 4 pescarese, che conta tra gli imputati l’ex presidente dell’Ato Giorgio D’Ambrosio, l’ex sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma, l’ex sindaco di Francavilla Roberto Angelucci, entrambi ex componenti del cda Ato; il professore Luigi Panzone. I fatti si riferiscono al periodo tra il 2003 e il mese di dicembre 2007. Nel mirino del pm un utilizzo improprio delle risorse economiche e strutturali dell’Ato per fini propri. Secondo l’accusa, l’ex presidente dell’Ato avrebbe utilizzato la macchina dell’ente per assolvere ai proprio impegni politici a Roma, dove si recava in qualita’ di parlamentare, con spese a totale carico dell’Ato per ciò che riguarda benzina- telepass e numerose multe al Codice della Strada. Nel corso dell’udienza di ieri pomeriggio sono stati ascoltati alcuni testimoni dell’accusa e della difesa. La prossima udienza è stata fissata per il 16 novembre. In quell’occasione si concluderà l’istruttoria, mentre l’8 febbraio è prevista prima la discussione e poi la decisione del Tribunale. Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di peculato, corruzione, abuso d’ufficio, falsita’ materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica, distruzione di documenti, truffa ai danni dello Stato e in violazione dell’articolo 97 della Costituzione.