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Sara’ giudicato con il rito abbreviato Vincenzo Gagliardi, il dipendente delle Poste, accusato di omicidio volontario premeditato per l’agguato a Carlo Pavone, l’ingegnere informatico di 43 anni deceduto il 16 novembre 2014 in ospedale, a Pescara, dopo un anno di coma. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco, che ha dunque accolto la richiesta della difesa dell’imputato di essere giudicato con il rito abbreviato condizionato all’audizione di alcuni testimoni. Il gup pero’ ha disposto che saranno ascoltati quattro testimoni e non sette come aveva invece chiesto l’avvocato di Gagliardi. Nello specifico, i testimoni sono la madre, il padre e la figlia dell’imputato, e Adele Pavone, oggi presente in aula, sorella della vittima. Per quanto riguarda la richiesta, avanzata sempre dalla difesa, di perizia balistica, il gup ha invece stabilito che si terra’ il contraddittorio tra gli uomini del Ris e il consulente di parte della difesa. La prossima udienza e’ prevista per il 12 maggio alle 14.30. Anche oggi era presente in aula l’imputato. Gagliardi, che si trova in carcere dal 28 maggio scorso, in passato ha lavorato con la moglie di Pavone e con la quale aveva una relazione sentimentale di cui la vittima era a conoscenza.