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Unirsi contro la ludopatia, per potenziare le attività di prevenzione e sostenere quelle dell’intervento. Con questo spirito il sindaco di Spoltore, Luciano Di Lorito, e la consigliere comunale, Nada Di Giandomenico, hanno invitato questa mattina presso Palazzo di Città i rappresentanti dell’esecutivo dei Comuni di Cepagatti, San Giovanni Teatino, Città Sant’Angelo e Montesilvano per valutare la proposta di fare rete e superare i confini territoriali per ottimizzare risorse e disponibilità contro il fenomeno, purtroppo in crescita, delle dipendenze da gioco.
«La nostra battaglia contro la ludopatia continua – ha commentato il sindaco – In una prima fase ci siamo resi conto di quanto è ampio e diffuso il fenomeno grazie al progetto Stop the Game – Se il gioco non dura poco, realizzato con l’associazione CollegaMenti e coordinato dalla consigliera Di Giandomenico, durato un anno, nel corso del quale abbiamo fatto una analisi sul nostro territorio, Spoltore. Sono molte più di quelle che pensiamo le persone vittime delle nuove dipendenze e sono state diverse anche le persone dei Comuni limitrofi che hanno contattato il call center. A questa prima fase di analisi dobbiamo far succedere una operativa e di risposte concrete, perché i casi sono davvero tanti: moltissime signore spendono le loro pensioni con i gratta e vinci, ma anche tante persone dai 30 ai 50 anni si giocano gli stipendi alle slot-machine e chi ha perso il lavoro o è in mobilità arriva a spendere gli assegni di disoccupazione e di sostegno al reddito. Quotidianamente riceviamo segnalazioni dai Servizi Sociali di casi particolari, alcuni dei quali molto gravi, come di chi arriva a perdere la casa davanti ad una macchinetta da gioco. E’ evidente che dobbiamo intervenire e farlo insieme, anche con gli altri Comuni ».

«Fare rete con i Comuni – ha aggiunto la consigliera Di Giandomenico – conviene a tutti, per due motivi principali: il primo è che bisogna ottimizzare le risorse degli enti locali, unire le forze significa essere più incisivi economicamente; il secondo è che un presupposto fondamentale per convincere i dipendenti da gioco a partecipare a terapie e a sedute di gruppo è quello dell’anonimato. In questo senso risultano fondamentali avere un call center attivo a cui rivolgersi telefonicamente e trovare un primo supporto psicologico ed anche un luogo non immediatamente identificabile dove recarsi senza il timore di essere giudicato. Dunque, interventi singoli e territoriali rischiano di essere poco efficaci. Ringrazio gli assessori alle Politiche sociali, Camillo Sborgia e Gabriella Federico, rispettivamente dei Comuni di Cepagatti e San Giovanni Teatino per la loro presenza ed anche gli assessori dei Comuni di Città Sant’Angelo e Montesilvano che per impegni improvvisi non sono potuti intervenire, ma che hanno dimostrato interesse nei confronti della proposta. Ci ritroveremo nelle prossime settimane per capire le eventuali modalità e le reali possibilità di metterci insieme e dire no alla ludopatia».
All’incontro, oltre agli assessori Sborgia e Federico, erano presenti anche Antonio Maccarone, Marianna Piccioni e Lorenza La Rovere dell’associazione CollegaMenti.