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Pomeriggio da ricordare ieri per studenti di Chieti e Torrevecchia Teatina con Rita Borsellino. L’ex europarlamentare, sorella del giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia nel 1992, ha lasciato il suo messaggio di legalità ai rappresentanti di alcune scuole medie delle due località e altri cittadini a Torrevecchia in un incontro pubblico organizzato da Nando Marinucci e promosso da Impegno Civico e dalla Parrocchia di san Rocco. “Mio fratello sin da bambino aveva chiaro cosa volva fare, era sempre in prima linea contro le ingiustizie, anche tra bimbi. E’ diventato un simbolo, come Falcone, perché pur consapevole del destino che lo aspettava non si è tirato indietro. Ed è stato ucciso”.

Dure come macigni le parole di Rita Borsellino. Un pensiero, un’idea, un progetto chiaro e giusto per un mondo che si dimena e si dispera ancora nel fango delle collusioni, delle compromissioni di potere, degli affari e degli accordi scellerati di un “politicume” che, nel nostro tempo purtroppo, collassa ancora nel becero e nello squallido. Un ragionamento libero che custodisce valori d’indiscussa linearità e giustizia per una società che va comunque raddrizzata.

“Negli ultimi giorni prima dell’attentato non diceva «se verrò ucciso», ma «quando verrò ucciso». Ci stava preparando. Porto il suo messaggio di legalità, che non è una parola ma un concetto che porta seco quello di rispetto e condivisione. Ma la legalità deve partire dalle persone, tutti devono fare la propria parte per quello che possono e come possono. Ognuno di noi è responsabile”. Nell’incontro anche qualche accenno alla lotta contro le mafie, che vede Rita Borsellino in prima linea da sempre, e all’attualità. “Le mafie si sono cambiate d’abito. Non hanno più la lupara e abiti consunti, ma valigette e cravatta. Il nodo della collusione politica va sciolto una volta per sempre. I partiti hanno il dovere di essere al di sopra dei sospetti. Devono dare l’esempio. Chi rappresenta il popolo non può permettersi di suscitare il minimo dubbio sulla propria condotta morale”. Dal 1992 ad oggi resta indelebile il messaggio che con la sua vita il giudice ha lasciato alle generazioni successive.  “Da 23 anni e fino a quando avrò voce per parlare e gambe per camminare”, ha detto Rita Borsellino, “porterò ovunque l’eredità di mio fratello, il suo messaggio di giustizia, legalità e valori”. Da non dimenticare.

Foto: M.Morelli