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processo mare monti

Si torna a parlare della Mare – Monti, la strada che avrebbe dovuto collegare l’Area Vestina, Penne in particolare, alla costa. I lavori riguardavano la messa in sicurezza e l’ammodernamento di un tratto di strada della SS 81. Il processo, che vede tra gli undici imputati Luciano D’Alfonso (all’epoca dei fatti era presidente della Provincia di Pescara), dopo rinvii, difetti di notifiche e altri rallentamenti entra nel vivo. Oggi il Tribunale Collegiale di Pescara ha ammesso le prove e fissato la prossima udienza al 17 giugno.

Il cantiere della Mare Monti
Il cantiere della Mare Monti

Le altre persone imputate sono il progettista della strada Carlo Strassil, arrestato il 19 aprile 2010; l’ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, responsabile del procedimento; Valeria Olivieri, commissario straordinario; Cesare Ramadori, del cda della Toto; Paolo Lalli, direttore dei lavori; Michele Minenna, dirigente Anas; Angelo Di Ninni, incaricato dalla Provincia di Pescara di valutare l’incidenza ambientale della variante. Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di corruzione, truffa aggravata, falso ideologico, concussione. Quasi 22 milioni di euro evaporarono. Per l’accusa l’appalto sarebbe stato stravolto per renderlo vantaggioso all’impresa Toto.
I comuni di Penne e Farindola e la Provincia di Pescara sono le parti civili.
Fondato il rischio di prescrizione per molti dei reati contestati.